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Hellasmania: questo è l'Hellas che vogliamo. Ora testa al Bologna
Come anticipato, la squadra ha dimostrato un grande spirito di sacrificio, ben compatti soprattutto in fase difensiva. Tameze è salito in cattedra come spesso accade, aiutando e combattendo su ogni pallone, raddoppiando le marcature praticamente per tutti i 90'. Un vero condottiero, che non ha lasciato spazi nemmeno alle giocate di Kvaratskhelia quando è entrato, supportato anche da un ottimo Gaich che spesso ripiegava dietro ad aiutare i compagni. Finalmente ottima prestazione anche della difesa, che contro una macchina da gol come il Napoli, ha saputo trovare quella sicurezza che oramai sembrava perduta. Dawidowicz su tutti è quello che ha giocato davvero meglio. Sempre attento alle chiusure negli spazi, imperioso fisicamente anche con l'entrata di Osimhen e lucido nelle ripartenze dal basso. Insomma il Dawidowicz che tanto ci mancava e che si spera sia quello delle prossime gare.
In attacco Lasagna ha dato quel che poteva dare. Ci ha provato da fuori, anche con qualche conclusione effettivamente pericolosa. Una delle gare migliori anche per lui. Come se non bastasse, nel finale arriva il rammarico più grande: quel pallonetto da solo contro il portiere di Ngonge che se fosse entrato sarebbe stata la gioia massima. Ma va bene così. L'importante in questa gara era ritrovare un Verona deciso e con la voglia di lottare fino alla fine e questo si è ampliamente visto.
Ora c'è il Bologna, squadra molto ostica, che ha fermato anche il Milan. Ci sarà il supporto dell'intero Bentegodi e questa è una carta da non sottovalutare. Imperativo categorico: massima concentrazione e massima voglia di vincere, perché saranno tre punti d'oro, come tutti quelli portati a casa da qui alla fine del campionato.