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    Hellasmania: quei maledetti primi minuti

    Hellasmania: quei maledetti primi minuti

    • Nicola Corona
    C'è una costante che accomuna le ultime gare giocate dal Verona in campionato e che spesso ne ha determinato l'infelice esito: il traumatico approccio. Nelle ultime cinque partite giocate, la squadra di Pecchia è riuscita a gestire bene i primi minuti di gara solo contro il Napoli al San Paolo. Con Juventus, Crotone, Fiorentina e Roma invece, l'inizio è sempre stato piuttosto traumatico.

    Nella sfida con la Juve il gol di Matuidi è arrivato dopo 6', col Crotone Barberis ha punito i gialloblù al 3' e, quest'oggi con la Roma, il gol di Under è arrivato dopo appena 30'' di gara. A queste tre partite terminate con altrettante sconfitte è giusto aggiungere anche la gara di Firenze (nonostante l'esito diverso), quando uno scivolone di Fares dopo 2' stava per portare in vantaggio i viola (il salvataggio provvidenziale di Caracciolo è stato del tutto involontario). Se andiamo ad osservare anche le partite precedenti poi, la lista delle gare incriminate è destinata ad aumentare ancora.
    Insomma, l'approccio alla partita è stato e continua ad essere un problema non indifferente per questa formazione, soprattutto tra le mura amiche del Bentegodi.

    Quel che è peggio però, è il fatto che il Verona quando passa in svantaggio non riesce quasi mai a recuperare il risultato nonostante la buona volontà e delle discrete prestazioni. In questa stagione l'unico punto ottenuto in rimonta è stato quello con il Torino (in tre occasioni - con Chievo, Inter e Juventus - la rimonta è stata solo temporanea e del tutto inutile ai fini del risultato). Con queste premesse si capisce quanto sia importante per la squadra di Pecchia mantenere la partita in equilibrio per il maggior tempo possibile.

    Oltretutto, con il mercato di gennaio la società è andata a pescare degli elementi che potessero permettere al Verona di giocare in contropiede. Sono arrivati Aarons e Matos, giocatori veloci e bravi nelle ripartenze che vanno ad aggiungersi a Romulo e Kean, elementi che fanno delle accelerazioni palla al piede un punto di forza del loro gioco. Con una squadra costruita in questa maniera, ritrovarsi sotto nel punteggio dopo pochi minuti è un handicap notevole,visto che gli avversari possono permettersi di barricarsi in difesa, chiudendo al Verona gli spazi e restringendone il campo di azione. Lo si è visto bene nella gara di oggi pomeriggio con la Roma. Subito sotto di un gol, la squadra di Pecchia ha avuto modo di giocare per 40' con un uomo in più, ma in tutto questo lasso di tempo non è riuscita a fare una conclusione che fosse una verso la porta di Alisson. Poco spazio, cattiva gestione della palla nello stretto, assenza di una vera punta in mezzo all'area e tanta, troppa confusione.

    Per come è strutturata e messa in campo dall'allenatore in questo momento, la squadra gialloblù non può permettersi mai di sbagliare i primi minuti di gara. La disattenzione e la leggerezza con cui il Verona si è approcciata alla partita nelle ultime occasioni le ha fatto lasciare sul campo davvero parecchi punti. Certo, non è detto che con un buon inizio di gara la formazione sia destinata ad ottenere delle vittorie, ma quantomeno ne avrebbe maggiori possibilità, portando la sfida su un campo a lei più congeniale. La salvezza passa anche e soprattutto per l'attenzione ad aspetti come questi. Sbagliare ancora potrebbe voler dire mettere la parola fine ad un campionato che fin qui ha già consegnato tanti rimpianti alla squadra gialloblù.

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