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Hellasmania: per salvarsi così non basta.
Certamente questo è un problema che ci si trascina oramai da tantissimo tempo, ma che con l'arrivo di Djuric e di Ngonge sembra quantomeno migliorato. Purtroppo però, la sfortuna generale vuole che questi due giocatori siano "ai box" e la squadra ne risente terribilmente. Questo fatto è aggravato maggiormente dalle occasioni sprecate, perché se non sfrutti le poche vere azioni da gol, il tutto si ritorce a tuo sfavore. Il calcio è semplice, lo sappiamo. Vince e fa punti (e quindi si salva) chi segna di più dell'avversario e questo i giocatori devono assolutamente stamparselo nella mente. Cosa serve quindi? Coraggio. Molto più coraggio e cattiveria. Le salvezze si trovano solo in questo modo. Ricordiamo tutti la Salernitana dello scorso campionato giusto? Ogni volta che entrava in campo, sudava sangue, metaforicamente parlando, e aggrediva la partita per tutti i 90' minuti. Era scritto negli occhi dei giocatori che quello che volevano era salvarsi.
Per ora nella compagine gialloblù non si vede tutto ciò. I giocatori si impegnano certo, ma questo non è più il momento di svolgere il compitino assegnato e basta. Ci vuole qualcosa di più, anzi molto di più. La squadra a livello tecnico non sarà eccelsa, ma ha tutte le carte per salvarsi, soprattutto se la compariamo con le dirette avversarie. Quello che manca sta tutto nella testa, nel carattere. L'allenatore gioca un ruolo fondamentale ora, perché non solo deve lavorare sul campo, ma soprattutto sulla mente di ogni singolo giocatore. Solo così l'obiettivo sarà raggiungibile. Al contrario, avremo una lista di gare come questa, tanti rammarichi, fino alla delusione più cocente.