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    Hellasmania: pausa Nazionali, pausa di riflessione

    Hellasmania: pausa Nazionali, pausa di riflessione

    Pausa Nazionali in casa Verona significa anche e soprattutto pausa di riflessione. La sconfitte dello scorso weekend a Frosinone si è sentita e pure con una certa intensità. I gialloblù sono usciti da un campo comunque difficile con zero punti e due reti al passivo. Il finale, come tutti ben sanno, ha visto la gioia per il ritorno al gol di Milan Djuric, ma nulla più. Troppo tardi per riaprire una gara che, siamo sinceri, nel complesso non si è giocata a grandi livelli, anzi, tutto il contrario. Insomma, quel che poteva e doveva essere un cambio di rotta contro una diretta concorrente alla salvezza, si è tramutato nell'ennesimo punto interrogativo su quali siano le reali potenzialità di questa squadra di fronte ad una salvezza tutt'altro che scontata.

    La domanda che sorge spontanea è quindi la seguente: il Verona visto nelle prime uscite, compatto e di buona fisicità, dove è finito? O meglio, qual è il vero volto di questa squadra? Quello di inizio stagione oppure questo qui? Difficile rispondere, è vero, ma se abbiamo imparato qualcosa dall'anno scorso, il momento per dimostrarlo è già giunto. Quindi, cosa non sembra andare in questo momento? 

    Direi soprattutto la tenuta mentale della squadra. L'approccio alle partite è lentamente cambiato: se ad inizio campionato il Verona aggrediva l'avversario sin dai primi minuti, cercando di avere il più possibile il controllo del gioco, ora ha assunto un atteggiamento alquanto passivo, troppo attendista nei confronti di avversari che al contrario trovano maggior ritmo e maggior carattere per attaccare. Tutto questo è dimostrato dal fatto che spesso, solo dal secondo tempo si riesce a ritrovare mordente e si collezionano le migliori occasioni dal gol (a volte trovandolo pure, quando però è troppo tardi). Successe così contro l'Atalanta e anche a Frosinone la medesima partita: primo tempo praticamente inesistenti, secondo tempo in ripresa e solo ultimi 20' minuti giocati provando a far male all'avversario. Davvero troppo poco per una squadra che dovrebbe aver imparato dai propri errori. 

    Anche perché non si sta parlando di aspetti propriamente tecnici. Infatti, almeno sulla carta, questa rosa avrebbe tutte le potenzialità per lottare fino all'ultimo per la salvezza, dato che non sembra essere né meno né più forte rispetto ai livelli delle altre concorrenti. Alla luce di tutto ciò sembra allora una questione, ad oggi, più mentale che tecnica, per la quale Baroni dovrà trovare una quadra al più presto. Non sarà affatto facile con Napoli e Juventus sul calendario, ma importante sarà almeno dimostrare un cambio di passo proprio sotto l'aspetto qui appena scritto. Ricordiamo infatti che non c'è assolutamente tempo da perdere, anche perché i miracoli calcistici avvengono solo una volta e il Verona l'anno scorso se lo è già pienamente giocato.

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