Hellasmania: Mandorlini-record, salvezza come ciliegina
La ventata di ottimismo rende quasi più leggero il periodo infuocato che attende l'Hellas. Si comincia stasera da dove era partita l'operazione serie A l'anno scorso, ovvero il Milan. E visto che ci siamo, con un Toni tirato a lucido. Verrebbe da dire: si fa presto a passare dal baratro all'esaltazione, dietro a questo Verona. Ma nel mirino ci sono i 40 punti, senza andare troppo per il sottile.
A Mandorlini lo scettro di allenatore più longevo, in questo campionato. Se davvero andrà via al termine della stagione, la salvezza sarebbe una degna chiusura del cerchio. Hellas di carattere, a immagine e somiglianza del suo allenatore. Che arriva alla partita di San Siro con un infermeria praticamente vuota. Sarà un caso se a Cagliari il gol della sicurezza lo ha segnato Juanito Gomez, uno che ha saltato la bellezza di otto partite consecutive nel periodo invernale? Forse no, nel senso che è finito il calvario per lui, ma anche per l'intera squadra gialloblu in termini di risultati. Il resto lo fa un Toni micidiale, che senz'altro non si fermerà al traguardo della doppia cifra.
E' un Verona dai chiari di luna, ma poco importa. Quando è sotto pressione fa risultato, vedere per credere. A Mandorlini, per assurdo, fa bene trovarsi sulla graticola. O comunque in discussione. Sarà anche fragile, la sua squadra, magari incosciente – la scorsa stagione tutto questo è stato solo un fattore positivo – ma sull'orlo del precipizio si ferma. L'Hellas, poco ma sicuro, ricaverà punti anche da questo ciclo di ferro.