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    Hellasmania: il Verona è ancora fatale

    Hellasmania: il Verona è ancora fatale

    • Nicola Corona
    Ci voleva proprio una partita così. Per la squadra, per Pecchia, per i tifosi soprattutto. In una stagione che fin qui era stata di tante delusioni e poche gioie, il pomeriggio del Bentegodi ha il buon sapore di qualcosa ormai lontano nel tempo.

    Hellas Verona-Milan evoca ricordi che hanno fatto la storia del campionato italiano. Sfide che hanno lasciato un segno indelebile, tanto che per ben due volte la squadra gialloblù è risultata "fatale" ai rossoneri, che sull'erba del Bentegodi hanno lasciato ben due scudetti. Il primo nella stagione 1972/73 con il "Paron" Nereo Rocco alla guida del Milan e Giancarlo Cadè sulla panchina gialloblù. A Verona finì 5-3 per la squadra di casa ispirata dal genio sregolato di Gianfranco Zigoni e il Milan perse lo scudetto a favore della Juventus. Il secondo, nella stagione 1989/90, dove un gol di Pellegrini a pochi minuti dalla fine tolse lo scudetto ai rossoneri di Sacchi, per finire sul petto del Napoli di Maradona.

    È vero, non siamo più negli anni 70' e nemmeno nel 1990, il Milan di oggi non è certo squadra con ambizioni da scudetto, ma per un pomeriggio il Verona è tornato ad essere fatale. Fatale ai rossoneri e fatale ad una storia che si diverte a ripetersi pur se rinnovata nei protagonisti.

    Quelli di questo pomeriggio sono stati Caracciolo, Kean e Bessa, ed è fantastico che sia toccato proprio a loro. Il difensore, autore del gol del vantaggio, ha giocato insieme al compagno di reparto Heurtaux e a Nicolas una partita di estrema concentrazione e grande efficacia, senza concedere nulla ai rossoneri. La capocciata con cui ha battuto Donnarumma è la miglior forma di riscatto dopo lo sciagurato intervento che aveva causato il rigore con la Spal. Riscatto è il termine più indicato anche per la partita di Kean, disastroso mercoledì in Coppa Italia quanto decisivo quest'oggi. Entrato al posto dell'infortunato Cerci, il giovane classe 2000 ha giocato la partita che tutto il Bentegodi voleva vedergli disputare. Qualità, lotta e sacrificio senza risparmiarsi un attimo. La stessa che ha messo in campo Bessa, anche lui entrato in corsa ed autore di una grande gara, nettamente la migliore per lui in questa stagione. L'italo-brasiliano aveva ricevuto tante critiche (anche giustificate) per questi primi mesi di Serie A. Oggi ne ha rimandato una buona dose al mittente. Il gol, illuminato dall'azione di un monumentale Romulo, è solo la ciliegina sulla torta.

    Insomma, un grande Verona quello di oggi, positivo e a tratti esaltante in tutti i suoi interpreti. Pecchia può sorridere. Per come è arrivata questa vittoria, ci sarebbero gli elementi per parlare di svolta della stagione. Ma con questo Verona è meglio andare cauti. Ne abbiamo viste già tante da agosto ad oggi. Per ora godiamoci questi tre punti, belli come questo pomeriggio veronese d'inizio inverno. Da domani si vedrà. Sabato c'è l'Udinese, una delle squadre più in forma dell'intera Serie A. Sarà dura, ma questo Verona deve prender consapevolezza di poter essere "fatale" davvero con chiunque. 

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