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Hellasmania: i sogni si realizzano, se lo vogliamo
Il primo tempo è stato di grande intensità, con i gialloblù che hanno cercato fin da subito di mettere alle corde l'avversario, come cavalieri alle prese con la loro ultima decisiva battaglia. Sembra esagerato questo paragone, ma simbolicamente ciò a cui erano chiamati i giocatori, sia per il nome del club sia per rispetto verso dei tifosi impareggiabili, aveva contorni simili. Il Verona è passato in svantaggio nel momento più inaspettato, come è accaduto spesso in questo campionato, oltretutto con a causa anche della solita sfortuna. Sembrava oramai la solita storia, la solita partita del "abbiamo giocato bene, ma nessun risultato", ed invece questa volta è stato diverso: i ragazzi hanno voluto reagire subito, hanno voluto rialzarsi e combattere, e così sono riusciti a riagganciare gli avversari. Il sintomo che qualcosa era cambiato è stato anche nell'azione del gol, in cui Siligardi sembra aver girato la ruota di questa fortuna mai propizia durante questo campionato. Nel secondo tempo la squadra ha spinto molto ed ha concesso, come normale che sia, delle occasioni all'Atalanta ma la difesa questa volta ha retto bene e non è caduta nelle solite amnesie difensive che l'hanno sempre contraddistinta. Il gol è arrivato nel momento di massima propensione offensiva, collezionato da una bella azione e finalizzato da un attaccante: altro dato fondamentale di svolta, visto che l'attacco non si sbloccava ormai da molto tempo.
Insomma è stata una serata da incorniciare, non tanto per la posizione in classifica, che non ha visto cambiamenti, ma piuttosto per il ritrovato coraggio a combattere per qualcosa, che anche se risulta ancora un sogno, si è capito che "a volte i sogni si realizzano, se lo vogliamo". Bisogna continuare in questa direzione, è obbligatorio. Bisogna cercare di usare questa spinta per trovare altri traguardi, altre vittorie, fino alla meta finale, per la quale, almeno per ora, si è rimesso tutto in gioco.