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    Hellasmania: brutto passo indietro, così si fa dura

    Hellasmania: brutto passo indietro, così si fa dura

    • Nicola Corona
    Una brutta sconfitta. Non può essere definita altrimenti la prestazione offerta dal Verona questo pomeriggio nel match contro il Cagliari. Una sconfitta che al di la del risultato, tra l'altro maturato nei minuti finali, rappresenta un deciso passo indietro per i ragazzi di Pecchia, che nelle ultime settimane avevano dato dei buoni segnali di miglioramento. Oggi invece, sotto il sole autunnale del Sardegna Arena, lo spettacolo offerto dai gialloblù è stato tutt'altro che soddisfacente.

    Le cose buone viste a Cagliari non sono molte. Un buon approccio alla partita che ha fruttato il vantaggio maturato dopo soli 6' e le prestazioni di due giocatori che, per motivi diversi, erano finiti sotto il tremendo occhio della critica: Nicolas e Zuculini. Il portiere brasiliano ha giocato ancora una volta una partita attenta, parando pure un rigore a Cigarini, a dimostrazione del discreto periodo di forma vissuto, dopo il difficile inizio di stagione. Zuculini invece, oltre ad aver segnato il suo primo gol in Serie A, è risultato uno dei migliori per i gialloblù, mettendo in campo la solita dose di corsa e generosità a servizio della squadra, dimostrando di aver superato i brutti errori del derby. Le cose buone per i ragazzi di Pecchia però finiscono qui.

    Tante, se non troppe, le cose da rivedere. La prestazione successiva al gol di Zuculini non è stata all'altezza. La squadra ha perso molti metri di campo e si è chiusa in difesa, concedendo grande spazio di manovra ad un Cagliari ansioso di rimontare. Un atteggiamento che non ha pagato, visto che i rossoblù sono riusciti prima a pareggiare con Ceppitelli e poi a ribaltare il risultato nei minuti finali con Faragò. Una strategia troppo remissiva, aggravata dal fatto che mai, nei restanti 80' di gioco, il Verona è riuscito a sfruttare i contropiede a cui la squadra sarda, inesorabilmente, si esponeva. Poca convinzione, scarsa grinta e tanti errori tecnici, l'ultimo dei quali commesso da Souprayen, è costato la sconfitta ai gialloblù. Gli esterni Romulo e Fares (ma nella ripresa anche Valoti) non sono mai riusciti ad accompagnare l'azione offensiva, Cerci è apparso spaesato e fuori dal gioco, Pazzini lento e troppo solo. La difesa ha retto finchè ha potuto, ma è chiaro che con una pressione costante come quella portata dal Cagliari, prima o poi, anche con un minimo errore, il gol sarebbe arrivato. 

    Mister Pecchia al termine del match ha fatto mea culpa affermando che quella di oggi, per il Verona, è una sconfitta meritata. Il problema è che la salvezza per i gialloblù potrà arrivare soprattutto da partite come queste e contro questi avversari. "Sbagliare" la partita in questo modo rischia di diventare un problema serio. Servono punti e per farli servono prestazioni completamente diverse. Il Verona ha già dimostrato di poter fare molto di più.

    Ora, dopo la sosta, arrivano delle partite decisive. Bologna, Sassuolo, Genoa e Spal, tutte avversarie dirette in chiave salvezza, così come lo era oggi il Cagliari. I ragazzi di Pecchia non possono più sbagliare. Sarà bene ricordare Cagliari per non ripeterlo più. 

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