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    Hellasmania: allarme in attacco. Il ritrovato Henry basterà?

    Hellasmania: allarme in attacco. Il ritrovato Henry basterà?

    Seconda sconfitta consecutiva del Verona e questa volta proprio al Bentegodi, contro una squadra che, diciamolo pure, è sicuramente superiore ai gialloblù. Queste due sconfitte, prendendole globalmente, si possono considerare abbastanza normali, dato che la caratura tecnica dell'avversario era ovviamente fuori portata. Detto ciò, però, si poteva fare di più ieri sera? Direi di sì. Ma andiamo con ordine.

    Nella sfida di ieri si sono viste principalmente due Hellas Verona: uno, quello del primo tempo, piuttosto disordinato, compassato e senza mordente, mentre l'altro, nella ripresa, più aggressivo, più organizzato e con un carattere più intraprendente. Insomma, non si può dire che nel secondo tempo la squadra di Baroni non abbia reagito e provato la via del pareggio, seppur rischiando sempre tanto in fatto di ripartenze avversarie. Il tutto però non è bastato e se guardiamo nel complesso, nonostante l'arrembaggio gialloblù, le occasioni davvero pericolose le hanno avute gli atalantini, eccezion fatta per qualche sporadica conclusione. Ebbene, è evidente quindi che un problema in casa Hellas c'è e non è legata alle due sconfitte, ma bensì ad una condizione che riguarda la fase offensiva. 

    Questo Verona infatti non riesce a segnare con continuità. Guardiamo un attimo la pura statistica: le reti segnate da inizio campionato sono solamente 4, di cui la metà fatte contro la Roma. La percentuale è quindi un misero 0,64 % a partita. Cosa dicono questi dati? C'è, appunto, una crisi che colpisce decisamente il reparto offensivo. Non è una novità, purtroppo, perché dai tempi di Simeone e compagni, la società non è riuscita a rivoluzionare questo comparto che ancora oggi fatica a decollare. Certo è che, se non riesci a segnare, difficile poi alla lunga fare punteggio. Ed arriviamo quindi al punto della questione.

    Ieri è stato acclamato dal pubblico Thomas Henry, ritrovato dopo un lungo stop. Lui ci ha messo subito del suo, impegnandosi a fondo per ritrovare fin dai primi minuti un impatto positivo con il campo. Ha quindi fatto quel che doveva fare, senza trovare però la rete. Nulla di grave, anzi! Ha davvero dato tutto se stesso e ha giocato una buonissima partita, per essere appena rientrato dall'infortunio. C'è però ancora bisogno di tempo per rivederlo ai massimi livelli e anche Baroni dovrà avere pazienza nei suoi confronti. Premesso tutto ciò però, la domanda che sorge spontanea è: basterà un ritrovato Henry per risolvere questo problema in attacco? Non credo che la risposta sia così automatica. Ricordiamo bene che l'anno scorso, fino alla sua sfortunata rottura del crociato, aveva collezionato solamente 2 reti in 16 partite giocate. Numeri di certo non esaltanti. Poi il lungo stop, dal quale è necessario constatare come e in quanto tempo possa ritornare alla miglior forma. Ecco quindi che, inevitabilmente, non si può caricare le spalle del povero Henry del futuro dell'attacco gialloblù. 

    Aver ritrovato un tassello importantissimo per la squadra è un fatto fondamentale, questo non si può negare. Certo però che solo questo non può bastare per far uscire dalla crisi da gol questa squadra, la quale produce tanto ma non riesce a concretizzare, se non per azioni solitarie o sporadiche del soli Ngonge. Per Baroni quindi è arrivato il momento di trovare una soluzione tattica affinché la squadra renda il più possibile in fase offensiva, in attesa magari di un innesto decisivo nel comparto offensivo che quest'estate, francamente, non vi è per niente stato. Per ora quindi bisogna confidare nelle grandi capacità di Baroni, nella speranza che si sblocchi presto la situazione, magari già dalla prossima partita contro un diretto avversario come il Frosinone.

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