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Hellas Verona, le pagelle di CM: Dimarco inventa e Barak la chiude. Silvestri unico insufficiente
Silvestri 5,5: non una serata di grazia per lui, che provoca il rigore per gli avversari atterrando Karamoh in uscita.
Lovato 6: meglio sicuramente nel secondo tempo, quando trova le misure giuste e chiude bene gli spazi.
Gunter 6: fa a sportellate spesso con Cornelius, suo diretto avversario. Non sempre preciso nelle uscite, finisce a volte per travolgere l'attaccante avversario.
Cetin 6,5: molto attento sia nella doppia fase. Bene nei raddoppi e nel ritmo di gioco, anche nelle letture alte.
Lazovic 6,5: usa molto la sua grande velocità, servendo assist al bacio grazie alla sua visione di gioco.
Tameze 6,5: a centrocampo si impone sui palloni sporchi, servendo i suoi attaccanti con traiettorie spesso insidiose.
Ilic 6,5: tocca molti palloni a centrocampo e soprattutto nella difesa detta i ritmi di gioco.
(dal 45' s.t. Veloso: s.v.)
Dimarco 7: sempre al centro dell'azione offensiva e crea molto scompiglio alla difesa avversaria. Gli viene tolta l'ufficialità del gol del pareggio, valutato come autogol del difensore del Parma, ma questo lo motiva ancor di più a lottare per segnare.
(38' s.t. Magnani: s.v.)
Barak 7: altra grande gara di un giocatore in ascesa. Gol importantissimo di testa
Colley 6,5: ci mette sempre la sua fisicità e la sua velocità su ogni azione, sfiorando spesso il gol soprattutto di testa. Deve uscire all'inizio della ripresa dopo un infortunio al ginocchio.
(dal 6' s.t. Bessa 6: entra in una fase molto delicata della partita e gioca un secondo tempo in modo attento e a servizio della squadra. Trova delle imbucate molto pericolose nella difesa avversaria e sfiora il gol in un paio di occasioni.)
Lasagna 6: la voglia di segnare c'è e si vede. Grazie alla sua velocità trova spesso la giocata alle spalle dei difensori avversari, ma è poco preciso nel momento della finalizzazione.
Juric 6,5: tiene alta la concentrazione dei suoi e nel secondo tempo la squadra rientra in campo con tutt'altro spirito. Ancora una volta la mano dell'allenatore è vincente.