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Hart: 'Donnarumma impressionante, Belotti è speciale. Su Miha e futuro...'
PREGI E DIFETTI - "Il miglior pregio? Ditelo voi. Io credo di avere un talento naturale, che emerge perché amo giocare a calcio: se arrivo ad essere fisicamente e mentalmente al massimo è grazie a quell’amore. Difetto? Non sono mai contento di me e dunque dico tutti: devo migliorare in tutto".
ERRORI - "So di non essere perfetto, dunque so che può capitare e che non si può cambiare quello che ormai è successo: questo è il calcio. Perso il sonno dopo l'errore agli Europei? Non dormirci no, ma è stata una situazione molto difficile: diciamo che andare in vacanza non fu una passeggiata. Ma una delle cose migliori del calcio è che ti dà sempre un'altra opportunità. Anche con la Nazionale, e si chiama qualificazioni al Mondiale".
PORTIERI ITALIANI VS INGLESI - "Io sono orgoglioso dei portieri inglesi: la loro abilità non cambia se giocano in top club o club normali, e ovviamente la prima cosa è più facile. Però è vero che il livello della serie A è impressionante: in generale, non solo dei portieri".
MIHAJLOVIC - "Cosa ho verificato di persona? La sua mentalità. Mihajlovic è forte di testa: vincere, vincere, vincere. Ci chiede molto, ma così ci ha fatto capire a che punto siamo - adesso lo sappiamo perfettamente - e dove possiamo arrivare. Una sua frase che non dimentico? 'Dovete avere coraggio e personalità, sempre'. Sono due cose semplici, che devono accoppiarsi correttamente: se succede, è una combinazione che porta al successo. Le sue punizioni? Ricordo perfettamente come le tirava: 'pum!', era molto strong. Però ora non le tira più: mi allena solo con la teoria".
MILAN - "Non l'avevo mai affrontato prima. Solo in amichevole, negli Usa e nell'Audi Cup. Ma giovedì ho avuto una conferma: i suoi risultati non sono un caso, è una squadra da rispettare molto".
DONNARUMMA - "E' Donnarumma che impressiona: full stop, nulla da aggiungere. Ovvero: stupisce lui, non il fatto che abbia appena 17 anni. Quello, semmai, aggiunge fascino. Si vede che è al top perché si allena al top: l’'età potrà solo farlo diventare migliore, ma è come se avesse già una grande storia alle spalle".
BELOTTI - "Andrea è simile a tutti i grandi attaccanti, inglesi e non inglesi. Paragone difficile perché è una punta speciale: lui è Belotti, e basta. Cosa fa paura di lui? L'istinto per il gol, la sua personalità e il fatto di essere un team player: quanto ha sempre in testa la squadra e quanto lavora duro per aiutarla".
LJAJIC - "Amo il talento di Adem: sei sorpreso se non segna o non fa un assist, e questo è complimento. Mihajlovic chiede di più a tutti, ma chi si arrabbia a prescindere con Ljajic deve capire che è impossibile essere decisivi in tutte le partite".
FUTURO - "Oggi ho in testa solo il Toro perché il mio unico focus è su oggi: al massimo penso alla partita di domani con il Milan. Non è per non rispondere: io ragiono solo così, davvero. Lavorare con Guardiola? Contrattualmente sono del City, il resto si capirà la prossima estate: stop. Ora sono del Torino e penso al Torino: stop. Arrivasse un'offerta dalla Cina? Non credo che cerchino portieri...".
DZEKO - "Mi meraviglia? Zero. L'eccezione era l'anno scorso: appena arrivato, doveva conoscere la serie A. Mi sarei meravigliato se quest'anno non avesse segnato tanto".
BALOTELLI - "Non guardo la Ligue 1 e non l'ho più sentito, ma sono contento che sia tornato a segnare: se lui è felice lo sono anch'io, è una bella persona".
CONTE PRIMO IN PREMIER - "Il Chelsea per me non è un sorpresa, e neanche lui: come manager ha sempre avuto successo, e succede anche perché è stato un ottimo calciatore. Come Mancini e Mihajlovic".
PRONOSTICI - "Chi vince Premier, scudetto e Champions League? Fare previsioni sulla Premier è troppo difficile, accadono spesso cose imprevedibili e io lo so bene: ne ho vinta una in modo pazzo e una ne ho persa in modo imprevisto. In Italia dico Juve, e la finale di Champions credo sarà molto simile a quella degli ultimi anni".
CALCIO INGLESE IN TV - "Se lo guardo? Capita, ma ora la mia priorità è la serie A, dunque cerco di guardare calcio italiano. Meglio guardare la Premier? E' comprensibile, perché complessivamente la Premier è più 'visibile', c'è molta più offerta. Ma giocando da voi ho scoperto come gli italiani vivano con orgoglio e passione il fatto di tifare per le proprie squadre".
GIOCARE A NATALE - "Amavo andare in campo in quei giorni. Ma io sono un portiere, faccio meno fatica: i miei compagni sentivano la stanchezza. E comunque quest'anno riposare e stare con la mia famiglia non mi è dispiaciuto".
SNOB - "I calciatori inglesi snobbano l'Italia? E' quello che si dice, ma è un falso. Al di là dei guadagni garantiti dalla Premier, credo dipenda dal fatto che non c'è molto dialogo fra club inglesi e italiani: se si parlassero di più, succederebbe di più. Non vedo preclusioni".
COMING OUT E BREXIT - "La proposta di outing collettivo della FA? Non so, davvero: preferisco parlare di calcio. Brexit? Decisione dura, ma finora non è successo molto. Esistono tante teorie, ma non ancora decisioni che mi permettano di avere un'opinione certa".
ESPERIENZA AL TORO - "Sorprendente. Ma ora manca il passaggio successivo: rendere questa stagione un successo".