Calciomercato.com

  • Hamsik alla Pirlo: la scommessa di Ancelotti per scacciare l'ombra di Sarri

    Hamsik alla Pirlo: la scommessa di Ancelotti per scacciare l'ombra di Sarri

    • Furio Zara
    Lo snodo tattico del Napoli sta nella buona riuscita o meno di una mutazione che Carlo Ancelotti ha annunciato e a cui sta lavorando dal primo giorno di ritiro. Trasformare Marek Hamsik in un regista. E’ una scommessa. Se la vince, Ancelotti trova un nuovo equilibrio, una nuova prospettiva, un nuovo Napoli. Si stacca dall’ombra di Sarri e comincia - realisticamente - a svoltare. Con Hamsik regista il Napoli qualcosa perderà, e qualcosa guadagnerà. Arretrare il raggio d’azione di Hamsik significa rinunciare - anche - ai gol del più efficace centrocampista offensivo della serie A degli ultimi anni. Questa sarà la 12ª stagione napoletana di Hamsik: per quattro volte è andato in doppia cifra, mai sopra i 12 gol ma mai sotto i 6, anche negli anni meno luminosi. Pochi altri giocatori sono stati così determinanti nelle rispettive squadre. Il guadagno? Un campo più «aperto», una capacità maggiore di verticalizzazione, un cambio gioco più frequente, una possibilità in più negli inserimenti nello spazio (specialità in cui Marek eccelle). Combinare le due cose - l’inclinazione ad essere decisivo in area avversaria e la predisposizione alla direzione dei meccanismi di ripartenza nel gioco - sarebbe il massimo. 

    Silenziate le sirene cinesi, lo slovacco - a 31 anni, ma non è mai troppo tardi - ha già dato la disponibilità a Carlo ed è pronto a rimettersi in gioco. L’entusiamo c’è, la voglia pure. Cambiando ruolo, rendendosi funzionale ad un progetto tattico che - dopo la partenza di Jorginho - lamenta un’assenza pesante e pensante in mezzo al campo. La mutazione di Hamsik da interno a regista classico può ricordare il percorso di Andrea Pirlo, anche se il bresciano - all’epoca della trasformazione - era di dieci anni più giovane (ma aveva comunque un’identità marcata, visto che tutti lo consideravano un trequartista puro in appoggio alle punte). Fu Mazzone ad inventare - ai tempi di Brescia - una nuova posizione in campo per un ragazzo ricchissimo di talento ma ancora sfumato nei contorni di una classe comunque limpidissima, ma fu un altro Carlo - Ancelotti appunto - ad esaltare Pirlo, piazzandolo al centro del progetto-Milan e contribuendo a (ri)costruire un fuoriclasse di caratura internazionale, uno dei tre-quattro italiani più talentassi degli ultimi trent’anni. Il percorso di Hamsik - e anche lo spessore - è diverso rispetto a Pirlo, ma scavalcati i trenta Marek può davvero reinventarsi come regista nel 4-3-3 del Napoli targato Ancelotti e può consegnare ai napoletani un nuovo orizzonte. Di gloria? Chissà. Dipende (anche) da lui e da come saprà adattarsi. Sarà un po’ come quando si entra in una stanza d’albergo, la prima cosa da trovare è l’interruttore della luce. Da lì in poi, muoversi per la stanza (e per il campo) sarà molto più semplice.

    Altre Notizie