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    Ha stregato Ancelotti, l'illuminazione di Zidane: Valverde e Fabian, la coppia che il Napoli ha soltanto sognato

    Ha stregato Ancelotti, l'illuminazione di Zidane: Valverde e Fabian, la coppia che il Napoli ha soltanto sognato

    • Andrea Distaso
    Il Pajarito ha definitivamente spiccato il volo. Verso destinazioni fino a poco tempo fa impensabili e con prospettive inimmaginabili per un talento sconfinato che si sta prendendo di diritto un posto nel Real Madrid del domani. Carlo Ancelotti ci aveva visto giusto quando aveva provato a convincere Fede Valverde a lasciare la Spagna e proseguire a Napoli il suo percorso di crescita. "E’ molto bello che un allenatore di tanta classe e tanta esperienza come lui mi voglia", aveva dichiarato nei mesi passati, prima che Zinedine Zidane prendesse la coraggiosa decisione di proiettare i blancos nel futuro e avviare la ricostruzione della squadra affidando le chiavi della mediana all'ex stellina del Penarol.

    LA COPPIA MANCATA - Un altro colpo alla Fabian Ruiz, il tecnico emiliano già pregustava una coppia da favola con l'ex giocatore del Betis e Siviglia: fosforo e dinamismo perfettamente combinati per avere una miscela potenzialmente letale. Purtroppo per Ancelotti e per i tifosi del Napoli è rimasto solamente un sogno, perché Zidane potrà avere mille difetti, ma di calcio e di calciatori ne capisce assai e, dopo le prime confortanti indicazioni arrivate dal precampionato, da fine settembre ha rotto gli indugi e non ha praticamente più tolto dal campo il prodigio di Montevideo. Nove presenze in Liga, altre tre in Champions League, con un bottino di 2 gol e 2 assist e una continuità di rendimento che impressiona se si pensa che Valverde è un classe '98 e che soltanto pochi mesi fa concludeva un'annata da soli 650 minuti in campionato e 139 in Champions. Ma chi sa giocare a calcio non ha bisogno di esperienza, anche perché il talento uruguaiano si è messo gli scarpini molto presto, addirittura all'età di 3 anni, quando fu notato e inserito nella formazione di baby futbol dell'Estudiantes de la Union. Dove si narra che giocasse ancora col pannolino indosso, buttato via una volta durante una partita durante i festeggiamenti per un gol.

    GIOCATORE TOTALE - Leggenda metropolitana o realtà, oggi non conta. Col Real Madrid e con la Celeste, Valverde è un punto di riferimento per l'interpretazione moderna che riesce a dare al ruolo che occupa in campo. Non gli manca nulla: visione di gioco, capacità di impostazione, sagacia tattica e un dinamismo incredibile, dal quale nasce il soprannome di “passerotto” che gli è stato affibbiato da quando, ancora 16enne, si affacciava alla prima squadra del Penarol. Cresciuto al fianco di un idolo come Diego Forlan, ha sfiorato il calcio inglese e l'Arsenal, dopo essersi anche allenato al fianco del novello interista Alexis Sanchez, prima che il Real sbaragliasse la concorrenza mettendo sul piatto 4 milioni di euro. Ora il suo valore di mercato è impronosticabile, ben superiore a quei 18 milioni che il Napoli avrebbe offerto per strapparlo a Zidane. Che si ritrova tra le mani un potenziale fuoriclasse, destinato a dominare la scena e raccogliere a piene mani l'eredità di Luka Modric e Toni Kroos.

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