Un lungo abbraccio fra Ilaria Cucchi e Guido Magherini ha messo fine alla giornata svoltasi oggi al Palazzo di Giustizia di Firenze che ha visto svolgersi l’udienza davanti al Gup per la morte dell’ex talento del settore giovanile gigliato, Riccardo Magherini, avvenuta nella notte fra il 3 ed il 4 marzo 2013. “La loro storia si accomuna e quindi quell’abbraccio è molto simbolico” ha detto ai giornalisti l’avvocato della famiglia Magherini, Fabio Anselmo, che ha assistito nelle loro battaglie legali le famiglie di Federico Aldrovandi, di Stefano Cucchi, di Giuseppe Uva. “Ci sentiamo vicini con Ilaria Cucchi e vediamo qualcosa di simile nel nostro processo e questo non ci sta bene - ha spiegato al termine dell’udienza davanti al Gup di Firenze Guido Magherini - Ci accomuna una voglia di non verità da parte della Procura. E’un accusa che è sotto gli occhi di tutti. Chiediamo le cose e ci vengono rifiutate. In un percorso che mio figlio Riccardo ha fatto quattro volte ancora non ci fanno vedere cosa hanno ripreso le telecamere della Dia. Se ci danno quel materiale i carabinieri potrebbero uscirne alla grande, e loro sarebbero fuori da questa vicenda. E invece non ci vengono fornite le riprese e vorremmo sapere il perché, perché non hanno indagato da mezzanotte e dieci a mezzanotte e quaranta di quella notte. Una mezz’ora determinante per Riccardo. Perché vanno a cercare altre cose, perché vogliono solo altre cose? Noi vogliamo il quadro a trecentosessanta gradi". "Siamo molto contenti per la partecipazione e l’affetto degli amici che si sono ritrovati per questa giornata al nostro fianco.-ha concluso Guido Magherini - E’una vittoria per noi. Questo processo per noi si preannuncia duro, lo sapevo. L’arma dei carabinieri è giustamente rispettata ma nell’arma ci sono anche i farabutti ed i delinquenti e noi vogliamo scoprire questo,. Anzi in realtà lo sappiamo già che ci sono dei farabutti, ed i quattro che sono coinvolti in questa vicenda lo sono”.