Guerini è certo: 'Questa Fiorentina è meglio di quella di Montella, il Viola Park è come un fuoriclasse'
“Arrivai a Firenze nell'anno di Mihajlovic. L’estate successiva, quella del 2012, accadde un mezzo miracolo: in poco più di due mesi la società mise su una squadra che col tempo poi tolse tante soddisfazioni alla propria tifoseria. Ero con loro sempre, li vedevo tutti i giorni ed era davvero uno spettacolo. Quello che é stato fatto adesso però é ancora più importante di allora, noi avevamo giocatori di esperienza internazionale come Aquilani e Pizarro. Italiano, al contrario, ha una squadra di tanti giocatori alla prima stagione in Serie A: tanti giovani e molti totalmente revitalizzato, non sembrano gli stessi dell'anno scorso. Se n’è andato via Vlahovic e non è cambiato nulla. Di solito sbaglio sempre le previsioni, ma stavolta ci ho preso in pieno".
L’ex tecnico ha anche analizzato la vittoria di domenica contro il Napoli: “Dopo il pareggio ho pensato che saremmo andati a vincerla, la guardavo con mia moglie e le ho detto che avremmo vinto. La squadra ha continuato a giovare, é ripartita allo stesso modo. La società quest’anno è riuscita a trovare gli equilibri: ora ognuno fa quello che deve fare, e si percepisce molto l'indirizzo che sta dando l'allenatore. A capo di tutto c'é qualcuno, Commisso, che sta spendendo e tanto. Personalmente considero il Viola Park come l'acquisto di un fuoriclasse, sarà un ritorno economico e consentirà di tirare su giocatori in casa".
Infine ha fatto un commento rendendo merito a cosa è stato fatto dalla società: “Non mi importa se non risultano simpatici, é uno spettacolo quello che sono riusciti a fare. Adesso mi auguro che non si lascino scappare Italiano, perché la prossima stagione può essere ancora migliore. La Fiorentina può puntare a qualcosa in più. La semifinale con la Juventus? A Torino se la può giocare alla grande, se la giocherà sicuramente. Non andranno là a soffrire la Juve. Il calcio oggi non é più di quello di un tempo, adesso non bastano più solo 11 giocatori forti. In Serie A una squadra deve avere in rosa minimo 18 titolari adesso, il merito di Italiano é far sentire tutti importanti e questo si vede in campo, con Kokorin, Amrabat”.
