Calciomercato.com

  • Getty Images
    Guarino è meglio di Allegri: le ragazze della Juve conquistano la Champions League prima dei maschi?

    Guarino è meglio di Allegri: le ragazze della Juve conquistano la Champions League prima dei maschi?

    • Giancarlo Padovan
      Giancarlo Padovan
    La Juventus di Rita Guarino fa meglio di quella di Massimiliano Allegri. Campionato e Coppa Italia, infatti, pesano di più di campionato e Supercoppa. Se a questo aggiungiamo che la Juventus femminile è nata solo due anni anni e che in questo brevissimo arco di tempo ha vinto già tre titoli (due campionati di serie A e la coppa nazionale) non è azzardato pensare che le ragazze hanno tutte le possibilità di conquistare la Champions League prima che risucceda ai maschi. Al di là delle mie provocazioni, oggi non sono solo i risultati a stabilire che la Juventus possiede anche la squadra migliore del campionato femminile. La finale di Coppa Italia, giocata nello stadio Tardini di Parma, ha confermato che la Fiorentina, l’altra finalista, pur non essendo lontana (in serie A è finita seconda ad un punto) non è ancora allo stesso livello delle bianconere. 

    La differenza, per me, l’hanno fatta i portieri (Giuliani è stata decisiva in tre circostanze, mentre Ohrstrom è colpevole in occasione del secondo gol) e due dei quattro attaccanti: Aluko, ma soprattutto Girelli, oltre ad avere confezionato gli assist nei due gol bianconeri, si sono sacrificate in ripiegamento, hanno lavorato un’enorme quantità di palloni, hanno corso quando c’era da attaccare gli spazi e quando era necessario accorciarli. Dall’altra parte, Mauro, a dispetto del promettente inizio, ha perso troppi duelli individuali. Bonetti, invece, pur avendo segnato il gol dell’1-2, ha la colpa di non aver finalizzato in due circostanze molto favorevoli. Vero, come ho detto, che Giuliani ha avuto grandi meriti, altrettanto vero che davanti alla porta è necessario essere più chirurgici, soprattutto se la palla la si calcia con il piede prediletto (in questo caso il sinistro).  La Fiorentina ha riaperto la partita troppo tardi (74’), la Juve ha rischiato di essere agganciata per non averla chiusa undici minuti prima quando, su assist di Aluko, Galli, sola davanti alla porta viola, ha messo fuori (e non di poco) il proprio diagonale.

    Eppure le ragazze ci Cincotta avevano cominciato meglio la finale e nulla, fino all’8’, avrebbe fatto presagire il vantaggio juventino. Arrivato, invece, da un calcio d’angolo battuto in maniera rapida da Bonansea verso Cernoia che con un cross di sinistro ha cercato Girelli all’altezza del secondo palo. La sponda aerea, in torsione, è stata superlativa. Non solo ha superato Ohrstrom, appostata sul primo palo, ma ha premiato l’inserimento di Ekhroth che sulla linea ha depositato in rete di testa. Ben lungi dall’essere tramortita, la Fiorentina ha ripreso in mano il filo del gioco creando due occasioni che avrebbero potuto portare al pareggio. Invece prima Mauro e poi Bonetti hanno incrociato sulla loro strada Giuliani. Brava in uscita bassa su Mauro lanciata a rete, bravissima tra i pali a sventare la conclusione al volo di Bonetti.  Dal possibile pareggio, le viola si sono trovate sotto 2-0 per un’invenzione di Cernoia che, ricevuta palla da Aluko, ha concluso da fuori area di sinistro, mettendo il pallone sotto l’incrocio dei pali. Era ilo 32’ e non si può dire che il risultato fosse aderente a quanto visto fino a quel momento. Certo, se la Fiorentina avesse accorciato in apertura di ripresa (57’, strepitosa deviazione sopra la traversa su tiro di Bonetti, imbeccata da Parisi) forse Antonio Cincotta, l’allenatore delle toscane, avrebbe azzardato prima sia l’ingresso di Clelland per Philjtens, sia quel 3-4-1-2 che ne è conseguito. Purtroppo per lui, la Clelland è stata a lungo ferma per un infortunio e l’assortimento con Mauro (Bonetti è scalata dietro le punte) non poteva essere dei migliori.

    Nonostante tutto la Juve, impigrita quando si sarebbe potuto archiviare la partita in contropiede, ha passato un brutto quarto d’ora, dopo il gol di Bonetti, di testa, in anticipo su Ekhroth. Il cross di Mauro è stato buono, ma il tempo rubato dal piccolo attaccante alle avversarie merita grande considerazione. Guarino, però, non ha accettato che la sua squadra si abbassase e fosse preda della tensione. Ha ordinato che la palla venisse giocata con lucidità e che il possesso fosse continuo. Così la Fiorentina, un po’ sulle gambe per le energie spese, non è stata mai pericolosa.  Vittoria giusta, ma con l’infortunio di Cecilia Salvai, le bianconere hanno perso un po’ di sicurezza a livello difensivo. Non a caso, rispetto al recente passato, Sara Gama è stata meno brillante del solito.  La Fiorentina è ancora un passo indietro, ma l’anno prossimo, con rinforzi adeguati e qualche recupero importante, sarà ancor più competitiva. Il duello continua, insomma, e non è detto che la lotta sia così ristretta. Il MIlan è arrivato terzo, la Roma quarta e dalla stagione prossima ci sarà anche l’Inter, sbarcata in A, in carrozza. Campionato e Coppa esigono confronti sempre più aperti e agguerriti. E il grande pubblico si sta appassionando.

    Altre Notizie