Guardiola spento e svogliato come il suo Manchester City: crisi senza fine, c'è chi chiede l'esonero
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CRISI SENZA FINE - Da fine ottobre a oggi, infatti, il Manchester City sembra l'ombra di se stesso e i risultati confermano l'enorme problema e cambio di rotta che c'è stato in campo e probabilmente anche fuori. A dare il via alla crisi fu la sconfitta contro il Tottenham negli ottavi della Coppa di Lega e da lì Guardiola ha inanellato una sola vittoria (contro il Nottingham Forest in Premier League) 2 pareggi (di cui uno clamoroso in Champions contro il Feyenoord partendo da un vantaggio di 3-0) e addirittura 7 sconfitte (perdendo tutti gli scontri diretti con le big e non solo) che, soprattutto in campionato, hanno fatto scivolare i Citizens a -8 dal Liverpool capolista e con una partita da recuperare.
STIMOLI PERSI - Guardiola negli ultimi due anni aveva già centrato due record storici per un club la cui storia sportiva di fatto diventa gloriosa soltanto negli ultimi 15 anni: prima la vittoria della prima Champions League (in finale contro l'Inter) e poi la vittoria della 4a Premier League consecutiva. L'allenatore catalano da sempre vive di stimoli e quest'anno, come testimoniano diversi video inediti pubblicati da dentro gli spogliatoi, l'asticella era stata fissata sull'impresa finora riuscita a nessuno nel campionato inglese: vincere 5 titoli consecutivi.
GUARDIOLA SI E' ARRESO? - Oggi quell'impresa sembra lontanissima e la sensazione che si vive guardando le gare del Manchester City è che ai giocatori non riesca ad arrivare nient'altro che una tensione negativa da parte dell'allenatore. Guardiola lo ha anche ammesso, non un buon segnale, in un'intervista concessa a Prime Video prima del ko con la Juventus: "Sono una persona che si innervosisce, ho dei giorni brutti, sbaglio tanto. A volte perdo la testa? Si. Dormo male e non digerisco, devo sempre mangiare leggero. Solo zuppa alla sera". Quello che però più preoccupa è l'assenza di un piano B, di un'alternativa: "Quest’anno non lo so. Credo sinceramente che sarà un anno con grandissime difficoltà. Noi dobbiamo trovare continuità"
SOLO RODRI? - Ma a cosa è dovuta questa rassegnazione che addirittura è arrivata a sfociare perfino in uno scatto autolesionista al termine della già citata gara contro il Feyenoord di Champions? Guardiola si è accorto che questa squadra è lontana da quella che è abituato a vedere e no, l'infortunio al ginocchio del premiato Pallone d'Oro Rodri, non è l'unica spiegazione (sebbene incida parecchio). Il Manchester City è diventato lento e prevedibile e, di conseguenza, concede a tutti gli avversari di mettere in crisi il possesso palla, spesso sterile che mette in atto nei cosìddetti "attacking third".
C'E' CHI CHIEDE L'ESONERO - In un clima misto a tensione e rassegnazione va inoltre ricordato che il Manchester City rischia addirittura la retrocessione per l'accusa di una ripetuta violazione del Fair Play Finanziario interno della Premier League e, inevitabilmente, anche questo incide sulla squadra e sull'allenatore che, per la prima volta dal 2016 inizia ad essere scaricato anche dalla sua gente. C'è infatti chi, fra i tifosi, sta chiedendo l'esonero di Pep ritenuto ormai finito il suo ciclo. E Guardiola? Come per quanto accade in campo resta rassegnato: "Adesso non ci sono allenatori né giocatori o società che non passano uno o due mesi brutti. Quello che può andare peggio? Peredere, perdere e perdere. Che fanno? Mi mandano a casa? Vado a casa. È la vita". È la vita.
@TramacEma
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Commenti
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Balle. Il city e'piu' forte e piu' in forma che mai. Solo la Juve poteva batterla