Guardiola, Mourinho e Conte flop: in Champions i 'santoni' stanno a guardare
Un evento abbastanza sorprendente, ma anche del tutto naturale e persino fisiologico laddove, come insegna la Storia, i "cicli" di grandeur personale sono disegnati a parabola e dopo il raggiungimento dello zenit si assiste al canonico calo per arrivare alla definitiva eclisse nello step successivo. Così anche coloro i quali erano stati investiti con il titolo di "special" ed eletti "guru" indiscussi del calcio devono prendere atto del fatto che è arrivato o perlomeno si sta avvicinando il tempo del rientro nei ranghi di una dignitosa normalità.
Ciò, naturalmente, non significa che Mourinho, Guardiola e Conte abbiano esaurito il loro potenziale di bravi allenatori, ma certamente intorno alle loro figure è sfumato il fascino di quell'aura che li rendeva onnipotenti anche sul piano dell'immaginario collettivo. Tutte persone che, strada facendo, erano riuscite a costruirsi in vario modo e con strumenti diversi il ruolo di personaggi in senso ampio sia, naturalmente, per via dei successi ottenuti ma molto anche in virtù dei loro atteggiamenti improntati vagamente alla mitica battuta del Marchese del Grillo per la serie "Io sono io e voi non siete un cazzo". Un ridimensionamento, dunque, che obbliga anche il calcio e i suoi appassionati a riflettere sul necessario senso della misura e della sana umiltà intellettuale.
I quattro nuovi mister di Champions, soprattutto Zidane e Valverde ed Heyckens, rappresentano la faccia nascosta della luna e il controcanto alla litania, un poco stucchevole, del "il signore e padrone sono me". Lo stesso Jurgen Klopp, malgrado la sua immagine glamour in pubblicità e il suo aspetto esteriore da cantante rock, sfugge per fortuna alla categoria dei "guru". Di ciò dovremmo essere grati al destino e alla sua "ciclicità" operativa perché ci permette di poter godere per un calcio meno urlato, per nulla presuntuoso e tutto sommato non meno spettacolare di quello rappresentato e proposto dagli ex (o quasi) "cavalieri dell'Apocalisse".