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Guardiola gela Agnelli: 'No alla Superlega, per chi dovrei lasciare il City?' VIDEO
"A Manchester posso contare su Txiki Begiristain, la persona più importante della mia carriera. Ha creduto in me quando non ero nessuno e avrebbe potuto scegliere un altro allenatore. Mi sento molto protetto con lui, mi dà consigli su come migliorarmi. E più facile lavorare al City perché siamo solo tre o quattro persone che prendono decisioni nell'area sportiva, invece di avere un direttivo di 18 persone che mettono becco su tutto".
"Ho rinnovato il contratto perché siamo una squadra giovane e ho tutto quello che mi serve per fare bene il mio lavoro. Dove dovrei andare? In Spagna non tornerei e neanche in Germania. Da nessuna parte potrei avere le strutture e i mezzi che ho ora e competere in un campionato come la Premier League, è il campionato più difficile e attraente di tutti".
"Mi hanno spiegato il progetto della Superlega europea, ma personalmente non sono d'accordo. Ucciderebbe i campionati nazionali, se il Barça e il Real se ne andassero chi comprerebbe i diritti tv della Liga? La Liga spagnola e le serie minori sparirebbero, a morire sarebbero soprattutto le serie minori. In Inghilterra sono molto intelligenti sotto questo aspetto, le serie minori hanno grande seguito di tifosi. Parte del fascino della Champions League sta proprio nel fatto che le squadre non si affrontano ogni domenica, una partita a settimana la renderebbe meno interessante. Un derby tra Barcellona ed Espanyol è molto più interessante per la città, più squadre catalane ci sono nella Liga e meglio è per il campionato. In quel modo uccideremmo i campionati nazionali. Nessuno vuole guardare una partita tra due squadre che non hanno alcuna possibilità di giocare in Europa".