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Grinta da Tigre, amore per il baseball e la tentazione Juve: è tornato Falcao
Una settimana da ricordare, una settimana per lasciarsi alle spalle due stagioni maledette in Premier League, con soli 5 gol in 41 partite, e le troppe voci che lo davano avviato sul viale del tramonto. Radamel Falcao sta tornando quello che il destino si era portato via dopo il grave infortunio al ginocchio del 2014. Doppietta in Champions League contro il Cska Mosca ad interrompere un digiuno di 6 anni e mezzo nella massima competizione europea, doppietta contro il Nancy nell'ultimo turno di campionato e in mezzo la chiamata della nazionale colombiana, che non lo convocava da oltre un anno (ottobre 2015).
DAL BASEBALL A FALCAO - Fede, umiltà e baseball (o beisbol, alla spagnola) i tre ingredienti della resurrezione del Tigre. Ad essere più preciso, quel gioco preso in prestito dagli Stati Uniti e trapiantato in Sudamerica fa parte di un passato molto lontano, quando il piccolo Radamel viveva in Venezuela e pensava ad un futuro diverso, ma nel frattempo allenava i riflessi, quelli che a soli 30 anni non potevano essere spariti del tutto. Famiglia di sportivi (le due sorelle giocano a tennis) e di uomini di spettacolo (la moglie è cantante e modella, lo zio attore di una telenovela, nei panni di un prete), ma alla fine il calcio ha un fascino irresistibile, con un papà come Radamel Garcia che di professione era difensore (e anche conoscere i loro pregi e difetti servirà all'attuale bomber del Monaco) e aveva una passione fuori dal comune per l'altro Falcao, quello che nei primi anni Ottanta diventava l'ottavo re di Roma e che un giorno avrebbe regalato la sua maglia a Radamel.
LA JUVE SFIORATA - E' una vita semplice quella di Falcao, fatta di passioni normali come quella per il proprio lavoro, tanto da portarsi dietro anche in vacanza i macchinari per allenarsi e restare in forma, e per il Real Madrid, con quella camiseta che ha visto solo d'avversario quando gonfiava a ripetizione le reti delle porte avversarie giocando per l'Atletico. 70 gol in 91 partite, una Supercoppa Europea, una Coppa del Re ma soprattutto un'Europa League, competizione che ha vinto per due stagioni di fila (l'altra col Porto), come solo l'ex Fiorentina Marin e Gigi Sartor hanno saputo fare in carriera. Da Madrid al Principato il passo sembra breve, un'altra formazione in cerca da rilanciare dopo stagioni di anonimato a suon di gol e anche qui Falcao non si smentisce. Poi quel crac, le delusioni in maglia United e Chelsea e forse per quella Juventus che ci aveva pensato seriamente nell'estate 2014. Ma il destino talvolta sa restituirti quello che ti ha tolto. Bastano fede, pazienza, umiltà e avere i riflessi giusti per cogliere l'occasione. Per questo c'è il beisbol...
DAL BASEBALL A FALCAO - Fede, umiltà e baseball (o beisbol, alla spagnola) i tre ingredienti della resurrezione del Tigre. Ad essere più preciso, quel gioco preso in prestito dagli Stati Uniti e trapiantato in Sudamerica fa parte di un passato molto lontano, quando il piccolo Radamel viveva in Venezuela e pensava ad un futuro diverso, ma nel frattempo allenava i riflessi, quelli che a soli 30 anni non potevano essere spariti del tutto. Famiglia di sportivi (le due sorelle giocano a tennis) e di uomini di spettacolo (la moglie è cantante e modella, lo zio attore di una telenovela, nei panni di un prete), ma alla fine il calcio ha un fascino irresistibile, con un papà come Radamel Garcia che di professione era difensore (e anche conoscere i loro pregi e difetti servirà all'attuale bomber del Monaco) e aveva una passione fuori dal comune per l'altro Falcao, quello che nei primi anni Ottanta diventava l'ottavo re di Roma e che un giorno avrebbe regalato la sua maglia a Radamel.
Feliz de volver a representar el país. Afronto esta oportunidad con mucha ilusión. Un llamado muy especial.... https://t.co/ZX839MKdnc pic.twitter.com/rMdXUh0dYw
— Radamel Falcao (@FALCAO) 4 novembre 2016
LA JUVE SFIORATA - E' una vita semplice quella di Falcao, fatta di passioni normali come quella per il proprio lavoro, tanto da portarsi dietro anche in vacanza i macchinari per allenarsi e restare in forma, e per il Real Madrid, con quella camiseta che ha visto solo d'avversario quando gonfiava a ripetizione le reti delle porte avversarie giocando per l'Atletico. 70 gol in 91 partite, una Supercoppa Europea, una Coppa del Re ma soprattutto un'Europa League, competizione che ha vinto per due stagioni di fila (l'altra col Porto), come solo l'ex Fiorentina Marin e Gigi Sartor hanno saputo fare in carriera. Da Madrid al Principato il passo sembra breve, un'altra formazione in cerca da rilanciare dopo stagioni di anonimato a suon di gol e anche qui Falcao non si smentisce. Poi quel crac, le delusioni in maglia United e Chelsea e forse per quella Juventus che ci aveva pensato seriamente nell'estate 2014. Ma il destino talvolta sa restituirti quello che ti ha tolto. Bastano fede, pazienza, umiltà e avere i riflessi giusti per cogliere l'occasione. Per questo c'è il beisbol...