Francese di nascita, spagnolo di adozione. E' la storia di Antoine Griezmann, astro nascente del calcio francese. Quel calcio francese che l'ha scartato e l'ha costretto ad emigrare in un paese straniero per giocare a calcio. Per poi accorgersi di avere perso un talento. Griezmann nasce nel 1991 e muove i primi passi nella squadra della sua città, l'Uf Macon. Il sogno è quello di tutti i bambini, diventare un giocatore famoso. Tanti provini, un solo verdetto: bravo, ma fisicamente troppo piccolo per sfondare. Scartato da tutti i grandi club francesi, all'età di 13 anni viene notato dai talent scount della Real Sociedad, in un torneo giovanile giocato alle porte di Parigi con il Montpellier. Due settimane di prova, poi il grande passo. La famiglia, inizialmente contraria, dà l'ok per il trasferimento in Spagna, a San Sebastian. Città nuova, cultura nuova, lingua nuova: "Il primo anno è stato terribile - racconta Griezmann - . Vivevo a Bayenne, non parlavo una parola di spagnolo, c'era un traduttore che mi aiutava in allenamento. Alla sera mi sentivo solo, piangevo spesso".
Griezmann ha tenuto duro, ha combattuto la nostalgia e il tempo gli ha dato ragione. "In Francia se non sei grande e grosso non ti considerano. Si lavora troppo sull'aspetto atletico - aggiunge Griezmann -. In Spagna è diverso, conta molto la tecnica. Se tra i migliori giocatori del mondo ci sono Tevez e Messi un motivo ci deve essere. Io sono un esterno offensivo, mi piace l'uno contro uno, amo cercare la giocata. A San Sebastian ho trovato la mia dimensione". Una crescita esponenziale, fino alla chiamata in prima squadra, nell'estate del 2009. Si fa male un centrocampista e Martin Lasarte lo promuove trai "grandi". Griezmann lascia il segno con cinque gol in quattro
partite di pre-seoson,tanto da meritarsi l'esordio in coppa del Re contro il Rayo Vallecano a inizio settembre. Il tecnico uruguaiano decide di aggregarlo definitivamente alla prima squadra, l'esterno offensivo francese lo ripaga con 6 gol in 32 partite, contribuendo alla promozione della Real Sociedad nella Liga.
Sconosciuto in Francia, nel marzo 2010 si accorge di lui Francis Smerecki, selezionatore dell'Under 19. "In Spagna se per strada mi chiedono l'autografo, in Francia non mi conosce nessuno - ride Griezmann. Sui giornali ho letto che la federazione spagnola mi avrebbe contattato per giocare con le Furie Rosse. Non c'è niente di vero. Sono francese e voglio giocare per la mia nazione".Con la maglia de Les Petits Espoirs segna subito con l'Ucraina e si guadagna la convocazione per l'Europeo di categoria. Griezmann fa centro due volte, la Francia trionfa in finale contro la Spagna di Thiago Alcantara, Pacheco e Muniain.
La Real Sociedad l'ha blindato fino al 2015, con una clausola di 30 milioni di euro, ma fuori dall'Anoeta c'è già la fila: Manchester United, Arsenal, Liverpool, Saint-Etienne, Juventus e Lione. Griezmann sorride e sogna in grande. "Mi piacerebbe fare la carriera di David Silva e David Beckham, i miei idoli. E, perchè no, vincere il pallone d'Oro. Sogno una grande squadra spagnola, magari Valencia o Siviglia. Barcellona o Real Madrid? Preferisco il Real. Tornare in Francia resta un'opzione. Mi piace il Marsiglia più del Lione. Al momento sto bene alla Real Sociedad, in futuro vedremo".