Gregucci: 'Mi è dispiaciuto non fare il secondo di Mancini all'Inter. Devo farmene una ragione'
Angelo Gregucci ci è rimasto male per la sua esclusione dalle file dell'Inter e non ne fa mistero a Radio Incontro Olympia. "Dovevo fare il secondo a Mancini all’Inter, ma poi non è successo, ora quello che succederà vedremo. Mi è dispiaciuto non rimanere all’Inter, è un bellissimo posto dove fare calcio. Ormai me ne devo fare una ragione. Faccio questo mestiere da tanto tempo. L’anno scorso con l’Alessandria siamo arrivati in semifinale di coppa Italia, poi lì abbiamo incontrato una squadra troppo più forte di noi come il Milan, ma con Lo Spezia è stata la partita più difficile." Due parole anche sui casiMorrison e Gonzalez: "Io l’ho visto giocare poco Morrison, bisogna vedere mille parametri, a livello tecnico ha dato poco, non ricordo grandi tracce. Ci sono delle regole e le devi rispettare. Se non meriti non giochi. Morrison è stata una scommessa sbagliata, tutto qui. Con Gonzalez il discorso è diverso, perché lui ha dato tanto alla Lazio. Morrison è andato sotto sanzione, Gonzalez è un problema di mercato che può succedere a chiunque, spesso è difficile piazzare i giocatori. L’uruguaiano è vicino alla fine della carriera, e avendo qualche problema può decidere di restare a Roma, ma non è indisciplinato. Questo è l’effetto della legge Bosman, essere bravi dirigenti oggi è complicato."Gregucci per ora non vuole commentare il rendimento degli uomini di Inzaghi: "Le prime due partite della stagione non le valuto, aspetto ancora un po’ per giudicare, ma la Lazio mi sembra una buona squadra. Immobile non ha una grande riserva. La Lazio non ha le coppe, una rosa di 18 titolari va bene, ma se arrivi a 25 devi metterci i giovani che possono sfruttare delle occasioni. I giovani ci mettono tanto, non avendo esperienza danno tutto per la squadra." Gregucci conclude augurandosi un aumento del pubblico all'Olimpico: "Per concludere la Lazio mi sembra una buona squadra, io tifo molto per il settore giovanile biancoceleste, e chi fa il mio mestiere, oltre che vincere, vuole vedere i giovani crescere e maturare. E’ triste quello che sta succedendo, come sono tristi quattromila abbonati. E’ veramente un peccato vedere queste cose, spero che la squadra sappia conquistare i tifosi per far tornare la gente allo stadio. Vedere l’Olimpico sempre pieno è un piacere. Quando non ci sono grandi capitali per competere con quelle 15 grandi squadre europee, bisogna fare un grande calcio di appartenenza laziale. Il Flaminio ad esempio è casa nostra, bisogna rimetterlo a posto e avere una squadra di casa nostra. Questo è il mio sogno e quello che farei, bisogna far tornare la lazialità."