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    Gravina: 'Serve rinnovamento, il malato non si cura con l'aspirina. Euro 2032 volano per gli stadi, Mancini ha bisogno di più Tonali'

    Gravina: 'Serve rinnovamento, il malato non si cura con l'aspirina. Euro 2032 volano per gli stadi, Mancini ha bisogno di più Tonali'

    • Redazione CM
    Il numero uno della FIGC, Gabriele Gravina, ha rilasciato una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport. Molti i temi trattati, dal presidente federale, dai rapporti con la Lega alla possibilità di ospitare Euro 2032. Ve ne proponiamo alcuni passaggi. 

    «Le cose da fare sono tante, ma il minimo comun denominatore deve essere un progetto che implichi una vera rivoluzione culturale. Serve un diverso approccio nell’affrontare le criticità per ottenere la necessaria credibilità nell’ambito del sistema politico ed economico. Progetto condivisibile? E invece rappresenta purtroppo uno dei maggiori motivi di contrasto tra la Figc e quei presidenti di club che hanno una visione conservativa, perché temono di vedere ridotto il peso del proprio ruolo e i propri interessi economici".

    INDICE DI LIQUIDITA' - "È stato fatto un ricorso contro qualcosa che poi tutti hanno rispettato. Non aveva senso e avrebbe potuto generare un’azione distruttiva all’interno del sistema calcio. Perché semplicemente non ricapitalizzare e mettere sotto controllo i costi? Servono indicatori per mettere sotto controllo i costi: bisogna avere una visione imprenditoriale".

    CONTRASTI LEGA-FIGC - "Casini è stato eletto tre mesi fa, ma è da quando sono presidente che sento questa frase: 'la Federazione non ci ascolta'. Evidentemente sfugge quanto abbiamo fatto su richieste della Lega di A. La verità è che in quattro anni non ho mai sentito una proposta di rinnovamento. Ma non è uno scontro aperto. Assolutamente no. Sarebbe controproducente. Per la Federazione il supporto della Lega di A è indispensabile: da lì arrivano i maggiori introiti. Ma auspico che sia più proiettata verso il futuro, non immobile, antica, perché altrimenti diventerebbe una zavorra per tutto il sistema. Basta con i ragionamenti di principio o le sfumature di metodo usati solo per mantenere lo status quo: il malato è grave e non si cura con l’aspirina".

    PROGETTI - "1) La riorganizzazione del settore giovanile a livello nazionale con un organismo tecnico che abbia al proprio interno come consulenti anche 4-5 direttori sportivi legati alle società di A per avere un confronto continuo con chi è in prima linea. 2) Un coordinamento nazionale per potenziare le accademie indotte. Rafforzeremo Coverciano, punteremo sulla gestione di altri Centri esistenti e investiremo ancora di più nello scouting. 3) Entro luglio presenteremo il progetto sulle scuole con il MIUR. 4) Sempre entro luglio chiariremo gli indici di controllo per i prossimi 3-5 anni per migliorare l’organizzazione delle società e mettere sotto controllo i costi. 5) Siamo pronti a raccogliere qualsiasi proposta e a dare il nostro contributo per migliorare i ricavi, fermo restando che è di competenza e capacità delle singole componenti. 6) Stiamo lavorando con il governo alla candidatura dell’Italia per l’Europeo 2032 che avvierebbe il processo sulla ristrutturazione degli impianti o realizzazione di nuovi".

    STADI ED EURO 2032 - "Negli ultimi anni è emersa la volontà di diverse società di dotarsi di infrastrutture di proprietà, progetti che comportano una forte patrimonializzazione. Cagliari, Bologna, Firenze, Milano, Roma, c’è fermento. Io credo che l’obiettivo di Italia 2032 possa essere un volano decisivo. Ovviamente c’è bisogno dell’intervento del governo, alcune istituzioni come Credito Sportivo, Cassa Depositi e Prestiti e CONI, la Federazione, le Leghe, le Società. Su questo tema specifico devo ringraziare il presidente Malagò che è uno dei nostri primi sostenitori".

    OBBLIGHI SUI GIOVANI - "Sono idee su cui lavorare, ma per distribuire incentivi serve avere risorse. Dobbiamo capire se il sistema tedesco che obbliga a schierare giovani del proprio Paese e del vivaio sia applicabile da noi. Ma se mentre parliamo di questo, nel frattempo c’è chi chiede di aumentare il numero di extracomunitari fino a 8 o 10, allora si fa fatica davvero".

    NAZIONALE E MANCINI - "Roberto ha tutto il mio appoggio. Stiamo aprendo una fase nuova con grande difficoltà e nello stesso tempo rivedendo con autocritica le cose che non sono andate per correggerle. Stiamo investendo molto nello scouting, valutando giovani di prospettiva, però adesso c’è bisogno di puntare su un gruppo di riferimento".

    UN ESEMPIO DA SEGUIRE - "Quello di Tonali: arrivato dal Brescia al Milan il primo anno ha faticato, ma lo hanno aspettato e aiutato, con coraggio visione e lungimiranza. E oggi il Milan e la nazionale si trovano un giocatore di assoluto livello".
     

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