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    Gravina: 'Rischio stop calcio? No, ma c'è preoccupazione. Polemiche sulla sosta? Nazionale patrimonio, non va spenta'

    Gravina: 'Rischio stop calcio? No, ma c'è preoccupazione. Polemiche sulla sosta? Nazionale patrimonio, non va spenta'

    Da Reggio Emilia, dove si giocherà la gara di Nations League tra Italia e Polonia, a margine di un'iniziativa di solidarietà all'ospedale Core, il presidente della Figc Gabriele Gravina ha rilasciato alcune dichiarazioni: "Salvare il calcio? Sarà compito della Federazione lavorare di comune accordo coi presidenti delle varie componenti. È giusto andare incontro ai più deboli e a chi soffre di più, Credo che raggiungeremo insieme un risultato - riporta Ansa -. Esistono tanti settori economici in difficoltà, nel nostro ci sono proprietà e società che stanno mettendo all'interno del mondo del calcio grandi sacrifici. Solo alcuni club, una percentuale inferiore a quella che si può immaginare, hanno chiesto il rinvio del pagamento degli stipendi al 1° dicembre. Si prospettano momenti di difficoltà, ma anche di idee e progetti che possono offrire soluzioni a momenti duri.

    Si gioca troppo? Il ritmo credo sia sempre lo stesso, ma in questo momento forse si è esasperati da questa pandemia. Posso dire che dopo questo weekend concederemo un momento di tregua ai nazionali, visto che non giocheremo fino a marzo. Ma credo anche che se la Nazionale rappresenta un patrimonio di questo Paese, in grado di testimoniare speranza, non dovremmo spegnerla. Anzi, dobbiamo alimentarla facendo in modo magari di conciliare gli impegni anche attraverso alcune piccole modifiche di forma laddove possa essere necessaria.

    Rinnovo Mancini? Aspetto una decisione da parte di Roberto. Abbiamo ancora due anni che ci legano. Sono tanti, ma i progetti sui quali lavoriamo richiedono più tempo. Ci siederemo al tavolo e troveremo la soluzione migliore. Questa Nazionale è una bellissima famiglia. C'è un grande senso di fratellanza tra gli uomini, ancora di più forse in questo periodo difficile per tutti in cui stiamo riscoprendo il dialogo e il confronto. Ed è bello perché spesso il mondo del calcio è considerato distaccato e avulso. La testimonianza più esemplare è quella di Bonucci che pur sapendo di non poter giocare stasera, si è fermato in ritiro coi compagni. Questo un simbolo di fratellanza che è uno dei presupposti per centrare al meglio traguardi importanti. Ma anche l'ingrediente per superare le difficoltà. Così come ha fatto la Nazionale Under 21 che saputo risollevarsi dopo aver messo a rischio la qualificazione all'Europeo. Mando un grande in bocca al lupo agli Azzurrini per il match di oggi (alle 17,30 contro i pari età del Lussemburgo, ndr) se riusciranno a centrare l'obiettivo sarà un altro grande risultato.

    Rischi di stop dei campionati? Non mi pare ce ne siano al momento. La preoccupazione esiste ed è inutile nasconderla. Coinvolge il calcio e non solo, anche la vita sociale ed economica. Da noi sappiamo benissimo cosa muove il calcio, in questo sport siamo tra le nazioni più importanti. Ma sappiamo anche che dobbiamo vivere alla giornata, programmando, progettando e cercando di adottare tutti gli strumenti a nostra disposizione per fronteggiare l'emergenza sanitaria. Dobbiamo avere maturità, capacità e senso di responsabilità, mettendo in conto che i rischi sono sempre dietro l'angolo".

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