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Gravina: 'Riforme? Va attutito l'impatto delle retrocessioni. E cento club professionistici sono inaccettabili'
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IL VALORE DEL SISTEMA CALCIO - "Il calcio è sicuramente un grande valore del sistema Paese. Lo è sotto il profilo sportivo, economico, sociale. Rappresentiamo il 25% dei tesserati aderenti al Coni, organizziamo oltre cinque mila partite l'anno. Sotto il profilo economico sappiamo cosa rappresentiamo per il PIL (0,58%) e contribuiamo con oltre un miliardo di euro al gettito fiscale".
LE RIFORME - "E' evidente che cento squadre professionistiche siano un unicum italiano, inaccettabile. Nessuno in questo momento può pensare di non dare alla Lega Serie A una sorta di golden share legata alla capacità di autodeterminarsi nel numero, a parte che fino al 2029 questo non è comunque un tema. L'idea della riforma riguarda altre componenti: a me dispiace quando il concetto di riforma viene ridotto a un tema aritmetico. Bisogna passare da sviluppo, sostenibilità, bisogna cominciare a pensare di incrementare le nostre capacità di risorse con dei diritti. La riforma deve passare attraverso il dialogo fra le componenti e bisogna puntare a un discorso di filiera: dobbiamo attutire un elemento fondamentale, legato al sistema delle retrocessioni. Oggi si ha paura non di competere verso l'alto, ma di retrocedere. Il problema della mutualità fra le componenti va regolamentato".
LA NAZIONALE - "Abbiamo avuto questa decisione improvvisa di Mancini, l'abbiamo vissuta ognuno con le sue sensibilità: Spalletti ha dato un valore aggiunto a livello sia tecnico che umano. È riuscito a ottenere un risultato importantissimo: come ha detto lui stesso, adesso viene il bello. Ci siamo confrontati e ha ancora più voglia di lavorare: sta facendo visita a tutti i club, abbiamo un ottimo rapporto con tutti i club di Serie A e ci auguriamo che vi sia la possibilità di fare uno stage tra gennaio e febbraio".