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    Gravina: 'Nel pieno del Rinascimento azzurro. Merito del coraggio di Mancini. Sulla SuperLega europea...'

    Gravina: 'Nel pieno del Rinascimento azzurro. Merito del coraggio di Mancini. Sulla SuperLega europea...'

    Gabriele Gravina, presidente della FIGC, ha concesso una lunga intervista ai microfoni de Il Messaggero: "Siamo nel pieno del rinascimento azzurro. Sarà sicuramente un’estate da ricordare. Non è un caso, infatti, che Rai e Sky abbiamo presentato i rispettivi palinsesti puntando proprio sui colori azzurri. Prima gli anni dispari rappresentavano una sorta di morte calcistica, ora abbiamo invertito questa tendenza: La Nazionale maggiore ha due gare importanti contro Grecia e Bosnia per Euro 2020. L’Under 20 è ai quarti di finale del Mondiale e ci aspettiamo che l’Under 21 sia protagonista nell’Europeo di categoria che giochiamo in casa. Così come c’è molta attesa per le nostre ragazze". 

    SUL POST ITALIA-SVEZIA - "Sì, ci siamo risvegliati. La differenza, in positivo, l’ha fatta la capacità organizzativa e il coordinamento degli addetti ai lavori sotto il profilo tecnico. Ne cito uno: Maurizio Viscidi (coordinatore nazionali giovanili maschili, ndr) al quale dobbiamo dare grande merito di questa attività. E poi dico Roberto Mancini che avuto grande coraggio nel mettersi a disposizione delle esigenze del calcio nazionale, dedicandosi alla sua crescita lavorando per il futuro". 

    SULLO SVILUPPO - "Manca ancora qualcosa. Manca l’elemento di base. Abbiamo saltato per necessità le prime due fasi quella del coinvolgimento delle scuole e quello che da sempre è un mio sogno: un’accademia federale".

    SUL CALCIO NELLE SCUOLE - "A settembre. Il progetto si chiama “Tutti in campo”. È piaciuto molto anche alla Fifa. Sarà il primo progetto di coinvolgimento delle scuole italiane. Avrà un valore didattico e culturale, sarà un momento di educazione civica con i nostri formatori che entreranno nei vari istituti. Le scuole diventeranno vere e proprie squadre di calcio e ognuna avrà il proprio presidente. Faremo un torneo e a chi vincerà regaleremo un campo di calcio. Abbiamo fatto stampare anche il regolamento del gioco del calcio da dare a tutti. La violenza e il razzismo si battono così".

    SUL GAP CON LE ALTRE NAZIONALI - "Questo lo diranno i risultati dei prossimi mesi ma a me non sembra che ci sia troppa distanza. Non dobbiamo guardare le altre federazioni ma noi dobbiamo puntare esclusivamente alla crescita del nostro calcio".
     
    SUI GRANDI NOMI - "Credo che talenti così già ci siano nell’Italia attuale. Il calcio è un gioco di squadra e non può basarsi, come avveniva in passato, solo sui grandi giocatori. Oggi possiamo vantarci di avere almeno 5 giocatori che possono giocare nell’Under 20, nella 21 e nella Nazionale maggiore. Questo in passato non è mai accaduto".

    SUI GIOVANI - "La Serie A comincia ad assimilare il concetto che la formazione dei propri giovani in termini di investimento sul futuro è una modalità più positiva d’impatto sui loro bilanci. C’è una vera e propria inversione. Il merito va a Mancini che con grande coraggio sta dimostrando a molti club che si possono far giocatori che in tanti non fanno giocare".

    SUL CALCIO FEMMINILE - "È bello vedere dove sono arrivate le nostre ragazze con quello che negli ultimi sei mesi abbiamo cercato di costruire a livello di brand. Siamo partiti con qualche lacuna che abbiamo cercato di colmare. Io spero che il movimento possa essere condiviso da chi ha la responsabilità politica. Io credo che serva un riconoscimento al calcio professionistico di base e soprattutto al calcio femminile che oggi è dilettantismo. Chi non lo vede fa un errore di valutazione. Avvicinarsi agli uomini? L’Italia attuerà la “parificazione” dei salari non appena ci saranno le condizioni nel riconoscere uno status giusto. Raddoppiare il costo del lavoro delle società vuol dire interrompere il progetto di crescita. E’ un discorso d’investimento".

    SULLA SUPERLEGA - "La politica deve stare fuori dal mondo del calcio. Il principio secondo cui il calcio è di tutti credo che sia scontato. Quando invece si concentra su pochi si rischia di compiere un errore madornale. Ora si tratta di capire cosa propongono perché il loro progetto non è molto chiaro. Guardando l’audience della finale di Champions e quella di Coppa Italia ho capito che la realtà è ben diversa da quella che qualcuno vuol far credere. C’è un problema serio a prescindere dalla sovraesposizione del brand Italia all’estero: il nostro prodotto è valorizzato bene e venduto bene? Stiamo facendo tutto per avere il massimo o prima forse dobbiamo lavorare su noi stessi? Se si pensa che andando all’estero si prendono più soldi si compie un errore madornale. Questa è la sfida che io lancerei".

    SUI MAGNATI NEL CALCIO ITALIANO- "C’è un problema di sostenibilità. Se non arrivi a comprendere cosa significa logica di sistema e pensi di poter sviluppare il tuo prodotto arroccandoti sulle singole posizioni non ce la puoi fare. Serve un equilibrio di sistema". 

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