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Gravina: 'Mancini al Mondiale, no alla Superlega'
"Serie A a 20 o 18 squadre? Penso a una riforma da un punto di vista qualitativo, non quantitativo. Che riguardi tutto il sistema. Bisogna ritracciare il profilo dell’area professionistica e di quella dilettantistica. Così si surriscalda troppo il sistema. Nel senso che ci sono turnover troppo alti, in serie B a ogni stagione cambia il 40 per cento delle squadre. Una retrocessa dalla A alla B non ce la fa, non basta il paracadute. E allora si deve agire sulla redistribuzione delle risorse e della flessibilità degli emolumenti. La soluzione potrebbe essere quella di due gironi di B, in verticale, non orizzontale".
"Una B1 e una B2, è la serie C? Noi dobbiamo impedire che si creino dei disadattati sociali. In Lega Pro lo stipendio medio è di 30mila euro lordi: il rischio è di arrivare a 35-36 anni e di trovarsi in mezzo al guado del futuro senza mezzi. Per questo teniamo così tanto al contratto di apprendistato e alla formazione".
"Il confronto col Cts che abbiamo avuto recentemente è stato molto positivo. Stiamo lavorando sull’ipotesi di avere all’Olimpico, per gli Europei, una buona percentuale di pubblico. Abbiamo apprezzato la loro disponibilità e soprattutto la loro consapevolezza del valore del calcio nel nostro Paese".
"La Nazionale ha riconquistato l’entusiasmo perduto, grazie a Mancini, ma anche a tutto il Club Italia, sempre più vicino all’idea organizzativa di un club. Con Roberto abbiamo un bellissimo rapporto, ci confrontiamo spesso, lo faremo anche in tempi brevi. È un elemento fondamentale, ha un contratto fino al 31 dicembre 2022. E’ ovvio che se dovesse avere una proposta da fuori ci confronteremmo, e certo la Federazione non potrà mai essere concorrenziale con un club. C’è un piano B per il dopo Europeo? Assolutamente no. Roberto ci porterà al Mondiale e stiamo lavorando perché rimanga anche dopo. Conoscendo Mancini, mi sorprenderebbe vederlo interrompere questa storia".