Gravina, sciocchezze sui 34 scudetti della Juve: nemmeno li vuole contare... Un altro potente succube del potere
Ospite della redazione del Messaggero, il prossimo presidente federale Gravina (sarà eletto lunedì) è stato intervistato anche sui 36 scudetti che la Juve espone allo Stadium, due in più rispetto ai 34 che le vengono riconosciuti dalla stessa Federazione. Ha così risposto: “La Juventus è una società che in Italia dimostra di essere più avanti rispetto alle altre. Non mi piace fermarmi a contare il numero degli scudetti. La Federcalcio non può usare il pallottoliere per contare gli scudetti di una società. Se qualcuno lo ha fatto, bisogna chiedere a lui; io mi dedicherei ad altri problemi. Non ho nessuna intenzione di focalizzare il mio tempo su vicende del passato. Comunque la Federazione ha diffidato la Juventus, ma oltre non possiamo andare. Se loro continuano a dirlo, cosa facciamo? Ognuno rimane della propria idea”.
Non vogliamo mancare di rispetto al prossimo presidente federale, ma una tale sequela di sciocchezze tutte insieme raramente ci era capitato di leggerle. Pensateci.
Dice Gravina: “La Juve è più avanti rispetto alle altre”. Vero, verissimo, ma che c’entra con gli scudetti? Visto che è avanti rispetto alle altre, e che ne ha vinti sette di fila, può prendersi anche quelli che non le spettano? E attenzione, che non le spettano perché lo ha deciso la giustizia sportiva, quindi la Federcalcio di cui Gravina sta per prendere il comando, e non perché lo ha stabilito un qualsiasi ubriaco passato per strada.
Poi: “La Federcalcio non può usare il pallottoliere per contare gli scudetti di una società; se qualcuno lo ha fatto, bisogna chiedere a lui". Questo è proprio un nonsense, Per capirsi: una dichiarazione che non ha capo né coda, inquietante più per la dimensione che dà a chi la pronuncia che non per i suoi contenuti (che non ci sono, tra l’altro).
E ancora: “Abbiamo diffidato la Juventus, ma se loro continuano a dirlo, cosa facciamo? Ognuno rimane della propria idea". Qui davvero siamo oltre ogni immaginazione. Se seguiamo questa linea, nel calcio italiano ognuno può dire e fare ciò che vuole. Allora diamo anche al Napoli lo scudetto della scorsa stagione, che De Laurentiis continua a reclamare, e riammettiamo in serie A il Palermo, che pensava di doverci stare al posto del Frosinone, e avanti così, nell’anarchia più totale.
La partenza di Gravina verso la nuova avventura, più che falsa, è inquietante. La sensazione è che non voglia o non possa (o tutt’e due le cose) mettersi contro Agnelli, la Juventus e i suoi milioni di tifosi. Abbiamo trovato un altro uomo di potere succube del potere. Ci mancava.
@steagresti