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    Grassani sull'affare Orsolini-Juve: 'Non ci fu reato, nessun colpevole da indagare'

    Grassani sull'affare Orsolini-Juve: 'Non ci fu reato, nessun colpevole da indagare'

    Nell’affare Orsolini “non ci fu reato e non ci sono colpevoli da indagare” per il reato di falso in bilancio, per cui l’inchiesta deve essere archiviata. Lo anticipa l’Avv. Mattia Grassani di Bologna, che assiste la società rossoblù nel giudizio sportivo ed ha difeso la compagine di Joey Saputo anche nel filone penale delegato alla fine di febbraio scorso dalla Procura di Torino. Il decreto che dispone l’archiviazione, depositato in Cancelleria pochi minuti fa, 22 agosto, dal Gup del Tribunale penale di Bologna, Dott. Sandro Pecorella, non lascia adito a dubbi di sorta: nessun processo per il reato contestato a carico del Club emiliano in relazione al trasferimento dell’attaccante marchigiano dalla Juventus al Bologna, avvenuto in data 11 luglio 2019. Si chiude, così, il primo dei sei filoni di indagine “spacchettati” dalla Procura di Torino nell’Indagine Prisma, oltre a Bologna hanno richiesto la documentazione le Procure di Genova, Bergamo, Udine, Modena e Cagliari le cui valutazioni sono ancora in corso.

    Secondo il Gup del Tribunale di Bologna, da condividere sono le considerazioni della Procura felsinea circa l’inidoneità del documento “privato” di recompra del giocatore a vantaggio della Juventus ad integrare una qualsivoglia valenza legale. Un atto, secondo i Magistrati che hanno indagato, di cui non si può sostenere la giuridica, documentata, esistenza, al pari della sua azionabilità in caso di dissenso o inadempimento. Non si è, quindi, in presenza di un contratto bensì di un semplice pro memoria, un gentlemen agreement, privo di qualsivoglia validità/efficacia, anche perché non depositato presso gli organi federali competenti. Un inter, quello seguito dalla giustizia bolognese, rapidissimo, tra apertura del fascicolo, svolgimento delle indagini, richiesta di archiviazione e accoglimento della domanda del PM da parte del GUP durato pochissimi mesi, così da garantire chiarezza e certezza del diritto in tempi celeri e sgombrare il campo da ogni strumentalizzazione.

    Secondo l’Avv. Mattia Grassani “si tratta di una pronuncia resa a tempo di record che ben può fare da apripista agli altri procedimenti ancora pendenti innanzi alle varie Autorità giudiziarie ordinarie e riguardanti fattispecie similari. Il punto saliente, a mio avviso, la vera svolta della decisione di oggi è che finalmente si mette nero su bianco che un documento avente natura di scrittura privata, non depositato presso gli organi federali competenti, risulta di assoluta irrilevanza per l’ordinamento generale dello Stato. E analogamente dovrebbe essere anche per l’ordinamento sportivo, i cui procedimenti sono, per il momento, sospesi, con il risultato che ciò che non è stato sottoposto al vaglio degli organi tecnici della federazione non può dare luogo, oltre a responsabilità penale, nemmeno a responsabilità disciplinare”.

    Siamo, quindi, giunti alla parola fine dell’indagine bolognese, con negazione di qualsivoglia ipotesi di reato nella vicenda Orsolini, in quanto, secondo il Gup del Tribunale di Bologna, “letti gli atti del procedimento penale a margine indicato, non sono emersi estremi di reato e le argomentazioni svolte dal PM a sostegno della richiesta di archiviazione sono condivisibili”. Game over.

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