Milan ha schiantato l'Inter, aggiudicandosi nettamente il derby e impartendo ai campioni d'Italia una lezione severa. Nel punteggio e nel gioco. Ricacciati a -5, i nerazzurri non devono commetterre l'errore di pensare che il campionato sia finito: ci sono ancora 21 punti a disposizione e tutto può succedere. Anche se è fuori discussione che i rossoneri ricavino da questo 3-0 un formidabile propellente per la volata finale.
Allegri è stato molto bravo a ricaricare le pile della squadra durante la sosta, rendendola impermeabile alle critiche piovutele addosso dopo il pareggio con il Bari e la sconfitta di Palermo; ha recuperato al momento giusto un veterano del calibro di Zambrotta; ha ritrovato un Pato super che, quando Ibrahimovic non c'è, si esalta se gioca nel ruolo di prima punta.
Ecco, questo è uno degli argomenti post derby più interessanti: come integrare la potenza dello svedese, al rientro domenica prossima a Firenze, con la classe del ventunenne brasiliano, il cui rendimento è formidabile. La forza del Milan contro l'Inter è consistita nel rendere pressochè irrilevante l'assenza dell'uomo più importante. Abbiati, protagonista di due strepitose parate, è risutato decisivo; Van Bommel si è confermato il miglior acquisto dell'anno dopo Ibrahimovic; Abate, Boateng, Seedorf sono stati superlativi. Cassano ha segnato il tris su rigore, ma si è fatto buttare fuori per avere commesso un fallo gratuito dopo essere stato già ammonito poichè si era tolto la maglia in segno di esultanza: il giorno in cui i calciatori ci spiegheranno che cosa significhi questo rito senza senso, sarà sempre troppo tardi. Transeat. E l'Inter? L'Inter ha pagato lo sforzo immane sostenuto in meno d tre mesi per arrivare a meno uno dal Milan prima del derby; per entrare nei quarti di Champions League e nelle semifinali di Coppa Italia. Se Julio Cesar non si fosse opposto con la sua classe agli attacchi dei rossoneri, la sconfitta sarebbe diventata una batosta. E' un bene, per i nerazzurri, che dietro l'angolo ci sia subito lo Schalke 04 in Champions League: giocare subito martedì è il modo migliore per reagire subito a una scoppola di questa portata. Leonardo è stato tradito dall'errore combinato di Ranocchia e Chivu dopo 43 secondi; dall'incredibile palla-gol sprecata da Eto'o; dal cedimento dei campioni dopo l'espulsione del rumeno. Il Milan ha affrontato il derby con una determinazione feroce; l'Inter era la favorita, ma si è inopinatamente afflosciata nella ripresa, dopo essersi illusa di recuperare nel primo tempo. In un calcio che non conosce la misura, oggi Leonardo è sotto processo e Allegri torna alle stelle; per giorni e giorni prima del derby, invece, era successo il contrario. La verità è che questo campionato è sempre più bello e appassionante; che il Napoli e l'Udinese reciteranno un ruolo decisivo nella corsa al titolo; che Allegri, Leonardo, Mazzarri e Guidolin meritano soltanto applausi. Ma al tecnico dell'Inter, ieri sera a San Siro sono stati rivolti insulti incivili, beceri e intollerabili da chi non conosce che cosa siano l'educazione, il rispetto, il fair-play, i valori che appartengono a Leonardo. Al quale va tutta la nostra solidarietà e la nostra simpatia. I cialtroni, invece, meritano soltanto disprezzo.