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    L'ex responsabile dell'area tecnica dell'Entella a CM: 'Così ho rilanciato Zaniolo, scartato dalla Fiorentina'

    L'ex responsabile dell'area tecnica dell'Entella a CM: 'Così ho rilanciato Zaniolo, scartato dalla Fiorentina'

    • Daniele Longo
    Andrea Grammatica ex responsabile dell'area tecnica della Virtus Entella e ora direttore sportivo della Primavera della SPAL ha lanciato diversi giovani negli ultimi anni. Uno di questi fu proprio Nicolò Zaniolo,  che contribuì a portare a Chiavari tre anni fa. A calciomercato.com racconta tutti i retroscena del trasferimento dalla Fiorentina. 

    Grammatica, lei è stato uno degli artefici del passaggio di Zaniolo, ormai tre anni fa, dalla Fiorentina all'Entella. Ci può raccontare come siete riusciti a portarlo in Liguria?
    'Zaniolo era un bravo ragazzo che giocava poco negli Allievi della Fiorentina. Quella viola era una squadra importante, piena di giocatori bravi e di talento. Nicolò invece doveva crescere sotto tutti i punti di vista: fisico, tattico e tecnico. Il mio lavoro mi imponeva una programmazione ben precisa: ero molto attento ai giocatori delle grandi squadre che trovavano poco spazio, dalla quella fetta di mercato potevano nascere opportunità molto interessanti. Ci fu suggerito del suo ex agente Luca Coti di porre maggiore attenzione su di lui, aveva percepito che potesse stare fuori dai piani della Fiorentina. Lo seguii ma non era facile perché non giocava quasi mai, mi fidai del fiuto perché aveva intravisto delle potenzialità da giocatore importante. Una realtà come la nostra poteva accrescere il suo bagaglio tecnico dandogli una possibilità. Si percepiva, da come toccava la palla, dall'equilibrio, che c'era qualcosa di diverso dalla norma. Conoscendo il padre, sapevo che poteva sviluppare anche una buona struttura fisica che, ai tempi, era ancora un po' acerba. Una volta studiato il profilo, abbiamo atteso lo svincolo l'estate successiva e chiuso l'operazione con il suo agente'.

    Come si può giustificare un abbaglio così grande preso da un club attento come la Fiorentina?
    'E' difficile dirlo, non è una valutazione che posso fare da esterno. Nel calcio, quando si lavora su numeri grossi, non sempre si può portare avanti il percorso per tutti i ragazzi. Aveva delle qualità, ma da lì a pensare che due anni dopo sarebbe stato titolare al Santiago Bernabeu contro il grande Real Madrid ce ne passava. Credo non si debba condannare nessuno, ci sono delle realtà dove i ragazzi crescono rapidamente. I percorsi sono più lineari in club come l'Entella, dove il club ti concede molto più tempo per capire. In altri la competitività è più alta e il percorso subisce dei rallentamenti'.

    Il papà ha raccontato che il figlio subì un momento di forte stress dopo essere stato tagliato dalla Fiorentina: lei ha avuto questa sensazione?
    'Io l'estate dopo sono passato alla Reggiana, ho avuto poco tempo per conoscerlo in maniera approfondita. Però le volte che l'ho visto in campo si voleva sempre mettere in mostra cercando giocate importanti, spesso non gli riuscivano. Non era sereno perché si rendeva conto che faceva fatica a mettere in campo le sue giocate con continuità. Adesso siamo tutti contenti di come sia esploso, all'Entella non fu l'unico giocatore che ha generato valore e plusvalenza, fa parte di questo lavoro'.

    C'è chi lo paragona a Totti, chi a Kakà. 
    'Fare i paragoni è sempre molto difficile, ha caratteristiche tecniche e fisiche complete. Bisogna capire, nel corso dei prossimo due anni, quale sarà la sua collocazione tattica definitiva. Ha un'ottima progressione che ricorda Kakà, ma è meno esplosivo e rapido del brasiliano che aveva qualcosa in più. Totti lo lascerei stare, adesso deve stare tranquillo e prepararsi ai momenti difficili che arriveranno. Questo è il consiglio che vedo  gli è stato dato da chi lo segue da vicino, come il club e la sua famiglia'.

    Mezzala o trequartista, dove lo vede tatticamente  in futuro in maniera stabile?
    'Se acquisisce maggiore corsa e intensità nella fase di non possesso, può diventare una grandissima mezzala per come intendo io il calcio. Difficile da trovare sul mercato un intermedio con le sue caratteristiche, ha inserimento e tiro'. 

    A tal proposito, si parla tanto dell'interesse di Real Madrid e Juventus nei suoi confronti. Lo vede già pronto per un top club di questo livello e quanto può valere ora Zaniolo?
    'Secondo me è presto per parlare di Real Madrid. Certi club studiano per mesi e mesi il profilo, per capire i margini di crescita e altri fattori importanti. Per quanto riguarda il prezzo, credo debba fissarlo la sua società di appartenenza. Al momento ha un valore inestimabile, ci sono tante prove ancora da superare'.

    Ci racconta Zaniolo fuori dal campo?
    'Ci era stato descritto come un ragazzo ancora in fase di maturazione, non dimentichiamo che ai tempi faceva l'under 17. Sicuramente con  una personalità spiccata, di quelli che se c'era una giocata difficile non esitava nel provarla in ogni tipo di partita. E' andato lontano da casa quando era molto giovane, una esperienza a casa, ovvero in Liguria, è stata una sorta di toccasana per lui'.

    Mancini è stato uno dei primi a puntare su di lui, chiamandolo in Nazionale quando era ancora secco di minuti con la Roma. E' già da considerarsi un punto fermo del suo gruppo?
    'Mancini ha dimostrato grande lungimiranza e diede una grande segnale al movimento. Il c.t ha coraggio, fiuto e attenzione per i talenti. Se Nicolò dimostrerà di meritare, allora sarà convocato con continuità, pochi dubbi'.

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