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    Gosens: 'L'Italia mi manca, a fine stagione scelgo il mio futuro. Se lascio l'Union Berlino è per tornare in Serie A'

    Gosens: 'L'Italia mi manca, a fine stagione scelgo il mio futuro. Se lascio l'Union Berlino è per tornare in Serie A'

    • Redazione CM
    Robin Gosens, ex terzino di Atalanta e Inter e oggi in Germania sotto contratto con l'Union Berlino, ha concesso un'intervista alla Gazzetta dello Sport per anticipare la gara che vedrà la sua ex-squadra bergamasca affrontare il Liverpool nei quarti di Europa League. Occhi anche sul suo futuro e sulla voglia di tornare in Serie A.

    IL SUO ATALANTA-LIVERPOOL - "Di quella sera ho due immagini davanti ai miei occhi: Anfield vuoto a causa della pandemia e il mio gol. Una serata indimenticabile sia dal punto di vista umano sia da quello professionale. Sentivamo la responsabilità per il popolo bergamasco che in quel periodo stava soffrendo moltissimo a causa del Covid. E abbiamo dato tutto per poter regalare alla gente un sorriso. E’ stato un magic coment"..

    LE SQUADRE INGLESI - "Cosa mi colpì? L’intensità, senza dubbio. Dopo 20’ mi sono avvicinato a Djimsiti e gli ho detto: “Io sono già cotto”. D’altronde la Premier è un campionato che allena l’intensità e il ritmo, è difficile giocare contro le squadre inglesi per la qualità e per l’aspetto fisico".

    GASPERINI E IL LIVERPOOL - "All'epoca ci disse di goderci il momento innanzitutto senza sentire la pressione. Non capita di giocare spesso in stadi come Anfield, quindi dovevamo goderci il momento. Oggi il Liverpool è cambiato negli uomini, ma non nello spirito. C’è sempre Jurgen Klopp, con la sua identità: pressing alto, intensità, qualità e rapidità nelle giocate. Ma anche l’Atalanta ha la sua identità con Gasperini: aggressione, velocità, giocatori di talento davanti, un allenatore che sa preparare e leggere le partite perfettamente. Sarà una bella partita, non la perderò davanti alla tv. E spero che passi l’Atalanta in semifinale tra una settimana".

    SALAH E VAN DIJK - "Salah è un campione, segnare con regolarità ogni stagione così tanti gol non è semplice. E da vicino ha un’esplosività pazzesca, sarà fondamentale raddoppiarlo come facemmo io e Djimsiti nel 2020. Altrimenti rischia di diventare imprendibile. Van Dijk un gigante, ma non solo fisicamente. Anche umanamente, non si resta a quei livelli per anni se non hai un certo spessore"

    FUTURO - "All'Union Berlino io sto bene, anche se le cose non stanno andando come avremmo voluto. Avevamo aspettative diverse, il primo pensiero per me adesso è ottenere la salvezza. A livello personale sono felice di aver giocato con continuità, cosa che non mi era riuscita con l’Inter

    TORNARE IN ITALIA - "Sì, certo che mi manca l'Italia. Sono tedesco, ma mi sento anche italiano un po’. La mia mentalità è italiana. E’ magico vivere lì, ho ottimi ricordi sia a Bergamo, dove ho lasciato il cuore, sia a Milano. Per il mio futuro è presto, come detto ora è tempo di pensare alla salvezza dell’Union. Poi ci sarà l’Europeo. Solo allora organizzerò le mie idee e deciderò il percorso migliore per la mia carriera e la mia famiglia. Nel 2026 c’è il Mondiale… Se deciderò di cambiare squadra, lo farò solo per un club italiano".

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