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Gosens: 'La vittoria con la Juve ci porterà lo scudetto. Gasperini un genio, mi ha consigliato di andare all'Inter'
L'ATALANTA DI CHAMPIONS - "Ricordo che ci siamo mangiati il PSG nel primo tempo. Giocavamo ogni tre giorni a 40 gradi per recuperare tante partite (causa lockdown ndr). Così abbiamo lentamente esaurito le energie. Siamo sopravvissuti fino al 90', poi purtroppo il sogno è finito"
GASPERINI - "Gli sarò eternamente grato, all'Atalanta giocavamo sempre con un sistema offensivo che prevedeva i quinti alti. Ho segnato tanti gol semplicemente perché avevo la libertà di inserirmi sul secondo palo. È un genio quando si tratta di formare una squadra, ho imparato moltissimo da lui. Non avevamo necessariamente un rapporto di livello mondiale, soprattutto nei primi tempi. Mi disse che l'Inter era la mossa giusta in questo momento".
IL NUMERO DI MAGLIA - "Purtroppo ho un nuovo numero perché l'8 è sulle spalle di Vecino, un giocatore che è nel club da molto tempo. Non volevo insistere sull'averlo. Lo trovo sempre stupido arrivare in un nuovo club e chiedere subito un numero di maglia. Sono stato attratto dall'8 quando ero giocavo al Vitesse, ecco perché è lì il numero con cui ho più legame emotivo: non sono scaramantico".
GLI INIZI A BERGAMO - "All'inizio è stato difficile, ho incontrato molte resistenze. Mi sentivo escluso, non parlavo la lingua, non capivo il sistema e non capivo nemmeno cosa volesse da me l'allenatore, ma nessuno me lo ha spiegato davvero. Dopo Dortmund, in Europa League ho chiamato mio padre e ha detto: "Penso che il trasferimento a Bergamo sia stato un errore, dobbiamo guardarci intorno per le prossime stagioni'. Poco dopo l'esterno che giocava al mio posto si è rotto il crociatoe tutto è cambiato".
L'INTER - "Avrei potuto restare a Bergamo, ci avrei giocato sempre. Ma l'Inter è stata un'occasione unica. Ora mi trovo di nuovo ad affrontare la concorrenza di un giocatore, in questo caso Perisic, che sta facendo un'ottima stagione e ha già vinto tutto. Ma sono assolutamente convinto che questa sfida mi aiuterà in qualche modo. Ho passato quattro anni e mezzo a Bergamo e devo molto al club. Lì sono diventato un giocatore della nazionale e, grazie a loro, ora gioco in uno dei migliori club del mondo. È pazzesco che mi sia concesso di giocare in uno dei club più grandi del mondo, soprattutto dopo un infortunio. È davvero divertente qui, l'Inter ha una grande squadra, un'incredibile voglia di vincere sempre"
SCUDETTO -"Te lo dico: questo successo ci porterà lo scudetto. Prima della partita dicevamo: 'Se vinciamo, saremo campioni'. Ed è così che sarà, ne sono assolutamente convinto".