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Gollini commenta il suo ritorno alla Fiorentina: 'Firenze è un posto speciale, ci torno da uomo'
“Questo è un posto speciale per me, sono venuto via che ero un ragazzino e adesso ci torno da uomo. Non ci eravamo lasciati nel migliore dei modi: non ero riuscito a rifiutare la chiamata del Manchester. Mi sembra di non giocare in Serie A da tre anni mi è mancata molto. Fin da bambino questo era il mio sogno. Questo è l'anno in cui voglio dimostrare che sono il giocatore degli anni passati che è stato decisivo in Champions, come ad Anfield con l’Atalanta“.
Il nuovo ultimo difensore dei viola ha spiegato come sono gli allenamenti a Firenze rispetto a quelli di Bergamo: “Ci sono certi tecnici come all’Atalanta con cui facevamo più corsa, qui lavoriamo invece sulla forza. Sono abituato agli allenatori che ti martellano, ma per raggiungere certi obiettivi devono esserci. Cosa non mi piace invece? Quando devi correre o sollevare chili, ma anche le parti morte: ti alleni-riposi, ti alleni-riposi…”.
Infine il classe ’95 ha cercato di spiegare cosa voglia dire essere un portiere: “La palla per me è la più grande amica ma anche la più bastarda. Come una donna, che a volte ami e a volte odi. La presa perfetta è con i pollici non attaccati e gomiti larghi. Così hai il pieno controllo della sfera”.