Gol fantasma, Platini:| 'No alla tecnologia'
Michel Platini, presidente della Uefa, ribadisce il suo 'nò all'uso della tecnologia. «Se decido di mettere una telecamera per controllare i gol allora dovrei fare lo stesso per i fuorigioco», dice Platini in un'intervista al domenicale tedesco Welt am Sonntag. Il n.1 dell'Uefa è da sempre contrario all'uso della tecnologia che, invece, è sponsorizzata dal presidente della Fifa, Joseph Blatter. Secondo Platini sarebbe meglio continuare a puntare anche in futuro sugli arbitri di porta. «Ci sono 10 fuorigioco a partita, ma un gol come quello dell'Inghilterra contro la Germania ai Mondiali 2010, che erroneamente non è stato assegnato, si verifica una volta ogni qualche anno», fa notare Platini. In realtà, un altro importante caso di gol fantasma si è verificato proprio ieri sera a San Siro, durante la sfida Milan-Juventus: l'arbitro Paolo Tagliavento, come noto, non ha convalidato il gol del rossonero Muntari. Il pallone, come mostrato dalle immagini tv, aveva nettamente oltrepassato la linea di porta. Il dibattito sulla tecnologia torna perciò di stretta attualità. Blatter vorrebbe consentirne l'uso in occasione dei Mondiali di Brasile 2014. L'International Board, l'organismo che governa le regole del calcio, prenderà una decisione la prossima estate: una riunione è già stata fissata per il 2 luglio. Platini insiste: «Il calcio è lo sport più popolare del mondo perchè ha regole semplici che funzionano ovunque. Sarebbe una sciocchezza stravolgere tutto». Secondo il n.1 Uefa gli arbitri di porta stanno dando ottimi riscontri nelle competizioni europee. «Siamo molto soddisfatti. È sempre meglio puntare su esseri umani che possono giudicare una situazione piuttosto che installare complicate tecnologie».
Nel corso dell'intervista il presidente Uefa si sofferma anche sui recenti scandali di corruzione che hanno colpito la Fifa. L'ultimo mandato di Blatter scadrà nel 2015 e Platini è attualmente in pole nella corsa alla successione. «Certamente ci sono stati dei casi di corruzione all'interno della Fifa, ma in questo non includo anche Blatter. Sono convinto che è pulito», assicura il francese, senza però nascondere la necessità di attuare le riforme da tempo annunciate. «Il cambiamento deve sempre partire dal presidente. Blatter ha detto che vuole fare le riforme, combattere la corruzione e cambiare gli statuti. Ma questo -sottolinea- dipende dal presidente. Noi come Uefa abbiamo lo stesso tipo di struttura. Qualcuno parla di corruzione nell'Uefa? La risposta è no. Vedremo cosa succederà. Se non succederà niente, dovremo aspettare l'elezione di un nuovo presidente: ma -avverte- non sarà fino al 2015».