Goal Politics: Terry, decisione all'italiana. Ma Capello non è d'accordo
E così John Terry non è più il capitano della Nazionale inglese: la decisione è stata presa dalla Football Association per il procedimento aperto in seguito ai presunti insulti razzisti rivolti ad Anton Ferdinand. La cosa che lascia un po' perplessi, specialmente in un Paese garantista come l'Inghilterra, è che il difensore centrale del Chelsea sia stato 'degradato' senza che a suo carico ci sia una sentenza definitiva di colpevolezza.
A Terry, la fascia è stata tolta a causa del processo per razzismo a suo carico (procedimento che vedrà la sua conclusione in estate, dopo Euro 2012), nel quale il calciatore dovrà rispondere degli insulti rivolti ad Anton Ferdinand durante un match contro il Queens Park Rangers.
Per Terry si tratta del secondo declassamento, visto che già una volta si era visto togliere la fascia di capitano della Nazionale dei tre leoni: accadde ai tempi della scappatella con Vanessa Perroncel, all'epoca fidanzata del suo compagno di selezione Wayne Bridge.
La decisione, presa dal presidente della FA in persona, David Bernstein, sa un po' di 'politically correct', e a pesare sembra essere più che altro l'immagine di Terry, non certo positiva. Ma un conto è l'immagine, e un conto sono i fatti. E per quelli è necessaria una sentenza, che per ora non c'è. Ma per evitare polemiche, specialmente durante l'Europeo, questa volta la FA ha scelto una decisione all'italiana... (e oltretutto, paradosso nel paradosso, pare che Fabio Capello, come riferisce Sky, non sia affatto d'accordo con la decisione presa dalla sua federazione).
Lungi da noi voler sostenere l'innocenza di Terry (ma neanche la colpevolezza): dalla FA però ci si aspetterebbe la difesa del proprio capitano, almeno fino a sentenza definitva di colpevolezza.