Goal Politics. Stadi: De Laurentiis vs Berlusconi. La Camera sistema tutto?
In settimana, la commissione Cultura della Camera ha approvato in sede referente la legge che favorisce la costruzione di nuovi stadi e la ristrutturazione di quelli esistenti appartenenti ai Comuni. Il testo guarda al modello inglese, con stadi che diventano impianti multifunzionali con altre attività commerciali. Il provvedimento è passato con un sì bipartisan e per accelerarne l'iter alla Camera si potrebbe ricorrere all' approvazione in sede legislativa direttamente in commissione e non in Aula. Il provvedimento non stanzia risorse, ma punta soprattutto alla semplificazione normativa, favorendo i contratti di programma tra i comuni e le società.
"Sono molto soddisfatto dell'approvazione in sede referente della legge sugli stadi. È un passo importantissimo, che siamo riusciti a ottenere con la collaborazione di tutte le forze politiche". Lo ha dichiarato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega allo Sport Rocco Crimi, che ha agigunto: "Il provvedimento adesso passa in sede legislativa e auspico una rapida approvazione per dotare il Paese di una normativa che consenta alle società sportive di avere impianti moderni, sicuri, efficienti".
"Grande soddisfazione" per l'approvazione all'unanimità in commissione della legge sugli stadi è stata espressa da Giovanni Lolli, deputato del Pd, secondo il quale "è stato un lavoro difficile perchè abbiamo dovuto vincere resistenze e tentativi di stravolgere lo spirito dell'iniziativa, cioè quello di facilitare la realizzazione di moderni impianti con la collaborazione di comuni e società sportive".
Soddisfatto anche il presidente della Lega di Serie A Maurizio Beretta: "È un passaggio molto importante che rende più vicina l'approvazione di una legge fondamentale per il nostro calcio". "Ora - ha aggiunto Beretta all'ANSA - è importante concentrarsi, nelle settimane che ci separano dall'approvazione finale, sul contenuto: perchè venga resa chiara e certa l'opportunità per le società di essere proprietarie di nuovi impianti o di poterne ristrutturare. Tutto questo attuando il principio della sostenibilità economica e della gestione dell'impianto nel tempo". "Tra l'altro l'approvazione di questa norma - ha concluso Beretta - è fondamentale per colmare una penalizzazione che il calcio italiano ha nei confronti dei paesi europei dove gli stadi di proprietà sono già una realtà".
Meno ottimista, invece, il presidente della Lazio Claudio Lotito: "E' ancora troppo presto. La legge sugli stadi rimane lontana, e quello della commissione è soltanto un parere". Lotito poi critica chi ipotizza uno stadio della Roma entro il 2013: "E' vergognoso. Così si illudono i tifosi, e, visto che la Roma è quotata in Borsa, si potrebbe perfino ipotizzare qualche strano interesse".
Pochi giorni prima del passaggio parlamentare (avvenuto mercoledì), sul tema si erano espressi anche il Premier e patron del Milan Silvio Berlusconi e il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis, divisi anche su questo tema, oltre che sulla questione relativa ai diritti televisivi.
"Se mi fa un pò invidia il nuovo stadio della Juventus? Ci sono tante difficoltà a costruire uno stadio di proprietà, in Italia è difficile edificare, c'è una sorta di invidia della burocrazia. Complimenti alla Juve che ha saputo trovare la strada", aveva dichiarato Berlusconi sabato scorso.
"È strano che abbia detto quelle cose - aveva replicato il patron azzurro poche ore dopo ai microfoni di Rai1 – dopo tante volte che ha fatto il presidente del Consiglio, e con vent’anni da presidente del Milan, dove ha fatto benissimo". Secondo De Laurentiis Berlusconi avrebbe i poteri per adoperarsi per la realizzazione di una legge che incentivi la costruzione di nuovi impianti in Italia: "Mi crea disagio sentirlo, lui ne ha i mezzi e dunque dovrebbe creare un modello inglese. E invece, attraverso il sottosegretario Crimi ha fatto una legge che è ferma lì da tre anni".