Goal Politics. I giorni di Super Mario
Poche volte come in questi ultimi giorni, calcio e politica sono andati di pari passo, fino a sembrare una sola cosa, oltretutto all'insegna di un solo nome su entrambi i fronti: Super Mario.
Mercoledì 9 novembre. Da Coverciano, Super Mario Balotelli (voto 7), detta il suo programma per l'Italia: "Si parla molto di me per quello che faccio fuori dal campo, ma se non facessi quelle cose la gente si arrabbierebbe con me perché direbbe che sono noioso. Spero di essere l’erede di Cassano per il calcio e non per altre cose. Io non sono matto. Posso fare cose strane, divertenti. Ma non sono matto. Secondo me, io Rossi e Cassano possiamo fare la storia dell’Italia perché siamo forti". E ancora: "Questa maglia significa giocare per il mio paese e rappresentare tutti gli italiani. È la cosa più bella di tutte nel calcio. Il razzismo? Le persone ignoranti rimangono, spero che non si ripetano più certi episodi".
Nello stesso giorno, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano (voto 10), nomina Super Mario Monti (voto 7, sulla fiducia) senatore a vita. Monti, professore di economia politica, presidente della Università Bocconi di Milano e membro della commissione europea dal 1994 al 2004, viene insignito del titolo per altissimi meriti nel campo scientifico e sociale.
Giovedì 10 novembre. Nella conferenza stampa di Cesare Prandelli (voto 8) a Coverciano si parla più di politica e della crisi finanziaria che di pallone: "Se ci sarà una patrimoniale, la pagheremo: siamo pronti a fare sacrifici. Se servono sacrifici, a farli deve essere chi è più fortunato come noi. Non si possono certo chiedere a chi è disperato. Non dico nulla di straordinario, in un Paese civile funziona così". E sulla visita in programma al Quirinale: "Se sarà confermata, sarà un'emozione: il Capo dello Stato trasmette grandissima umanità e senso del dovere".
Venerdì 11 novembre. L'Italia vince in amichevole in Polonia e Balotelli segna il suo primo gol in Nazionale. Xavier Jacobelli scrive: "Quel bacio alla maglia azzurra dopo il gol è un'immagine bellissima: uno spot per la nuova Nazionale che piace e che cresce".
Sabato 12 novembre. Silvio Berlusconi (voto 4 come Premier) rassegna le sue dimissioni dalla carica di presidente del Consiglio. Per lui si inizia già a parlare di un ritorno a tempo pieno alla guida del Milan (voto a Berlusconi come patron del Milan: 10). L'ad rossonero Adriano Galliani (voto 7): "Berlusconi torna presidente? Silvio Berlusconi ha sempre fatto il presidente del Milan. Spero che torni a farlo anche formalmente. Non mi sono mai accorto che Silvio Berlusconi non fosse presidente del Milan. Le leggi antitrust vanno benissimo, ma una squadra di calcio riguarda soprattutto i sentimenti".
Domenica 13 novembre. La Nazionale (voto 7) si allena a Rizziconi (in Calabria), su un campo confiscato nel 2003 alla ‘ndrangheta (voto 0). Gli azzurri vengono accolti da un migliaio di persone (soprattutto bambini, voto 10) che sulle tribune del campo di calcetto portano cappellini bianco rosso e verdi. Alla fine, salutandoli, Prandelli dice: "Non mollate, non mollate mai".
Nello stesso giorno, dopo consultazioni lampo, il presidente Napolitano incarica Mario Monti di formare il nuovo governo. Il senatore accetta con riserva, mettendo bene in chiaro di voler procedere "con scrupolo e rapidità": "Il Paese deve vincere la sfida del riscatto".
Sempre nello stesso giorno, Maurizio Zamparini (voto 8 come presidente del Palermo, 4 come aspirante politico) lancia il suo 'Movimento per la gente': "Dare agli altri è più bello che ricevere. Equitalia? Fermiamola".
Martedì 15 novembre. La Nazionale viene ricevuta da Giorgio Napolitano al Quirinale, per la celebrazione dei 150 anni dell’Unità d’Italia. Il capitano degli azzurri, Gianluigi Buffon (voto 7), legge un messaggio al presidente: "Siamo un popolo e una Nazione ancora giovane e questo a volte ci fa cadere. Questo popolo ha bisogno dell'appoggio di una classe politica coesa e responsabile e di uno Stato presente. Noi attendiamo delle risposte per ripartire dopo momenti di grandissima difficoltà. Da lei si sente rappresentata, come politico pulito e trasparente".
Il capo dello Stato durante la giornata invita a rivedere la normativa sulla concessione della cittadinanza ai figli di stranieri nati in Italia, sottolineando come i figli di immigrati che non hanno ancora la cittadinanza soffrano questa situazione perché si sentono a tutti gli effetti italiani. Il discorso emoziona Balotelli: "E’ la mia storia, è assolutamente così".
Davvero altri tempi rispetto a quando il presidente della Repubblica, all'epoca Sandro Pertini (un altro da 10), giocava a carte con Bearzot, Zoff e Causio (tutti da 8). Era il 1982, è passato davvero tanto tempo... E' passato tanto tempo anche in campo, perché quella era un'Italia campione del Mondo, mentre l'Italia attuale (che pur promette bene) termina la sua giornata romana perdendo all'Olimpico contro l'Uruguay.
Mercoledì 16 novembre. Mario Monti presenta la lista dei ministri del suo Governo. A capo del ministero del Turismo e Sport c'è Piero Gnudi. Gnudi, come tutto l'esecutivo di Monti, non ha ancora ottenuto la fiducia del Parlamento (oggi al Senato, poi alla Camera) che già il mondo del calcio si rivolge a lui. In conferenza stampa, è il presidente della Juventus Andrea Agnelli (voto 5) a dire: "Chiedo a Petrucci e al nuovo ministro dello Sport, Piero Gnudi, di fare un passo avanti, di aprire un tavolo politico, per valutare i fatti emersi dal 2006 al 2011 e concentrare i nostri sforzi per creare un futuro migliore per lo sport italiano e per il calcio di alto livello, una delle prime 10 industrie italiane e uno dei maggiori contribuenti".
Mettere la parola fine a Calciopoli e riappacificare Juventus e Inter: "Se ce la fa lo nomineranno segretario generale dell'Onu", commenta con una battuta azzeccata il conduttore di Sky Sport 24 Sandro Sabatini.