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Gli smartphone del futuro
Nonostante il glorioso successo, Cooper ha dichiarato di sentirsi insoddisfatto della propria invenzione, in quanto dalla prima telefonata senza fili del 1973 ad oggi, gli smartphone sono diventati eccessivamente complessi. In particolare, la forma che oggi hanno i cellulari non sarebbe adatta alle dimensioni e alle curve del volto umano. “Ogni volta che faccio una telefonata e non indosso un auricolare, mi tocca avvicinare un pezzo di materiale piatto alla mia testa rotonda, e tenere la mano alzata in una posizione scomoda”.
Proprio per questo, l’inventore del telefonino prevede in futuro una perfetta integrazione tra cellulare e corpo umano attraverso l’impiantamento di una serie di chip sotto pelle, dotati di sensori per controllare costantemente i parametri vitali e ricaricabili direttamente attraverso il corpo umano.
L’idea di avere un dispositivo tecnologico impiantato sotto la pelle scatena una serie di perplessità che riguardano il rispetto della privacy, questione molto delicata e allo stesso tempo difficile da risolvere a causa dei grandi vantaggi che ancora oggi si ricavano dal tracciamento dei dati degli utenti.
Cooper però si mostra ottimista e fiducioso nei confronti della tecnologia, che già attualmente ha contribuito alla progressione dell’umanità e che in futuro potrà rivelarsi utile soprattutto per la salute e per la prevenzione di malattie. “Ho una fede incontrollabile nell’umanità. Guardo alla storia e a tutti i progressi che la tecnologia ha reso possibili. Gli uomini in un modo o nell’altro sono sempre riusciti a trovare la quadra. Oggi stiamo meglio che mai, si vive più a lungo e siamo più ricchi e più sani di quanto siamo mai stati. Abbiamo alti e bassi, ma in generale l’umanità sta progredendo”.