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Gli oligarchi si sbarazzano dei loro giocattoli e Putin al Cremlino si trova sempre più solo
totalmente alle vittime della guerra in Ucraina. Lo ha annunciato lui anche
in seguito alle pressioni della figlia Sofia che mal sopporta Putin come il
fumo negli occhi. L’oligarca russo aveva acquistato la prestigiosa squadra
londinese diciannove anni fa per la cifra di cento cinquanta milioni di
euro. Oggi chi volesse assicurarsela dovrebbe sborsare oltre due miliardi e
mezzo. Per Abramovic non sarà un grosso sacrificio. Il Chelsea, in fin dei
conti, appartiene al suo parco dei divertimenti. Non più di un giocattolo che può dispiacergli abbandonare ma che, comunque, non va ad incidere
sul suo bilancio personale.
IN FILA - Altri due paperoni russi, Fridman e Deripaska, hanno deciso di seguire l’esempio del collega mettendo sul mercato parte dei loro beni di lusso “non indispensabili” come alberghi e villaggi sparsi in tutto il mondo. In
Italia è grande la preoccupazione degli operatori di Costa Smeralda e
Versilia per queste improvvise dismissioni le quali potrebbero provocare
contraccolpi tutt’altro che indifferenti sulle economie di quelle zone
turistiche e poi, per effetto domino, sull’intero Paese. Operazioni, queste, che vanno ben oltre l’aspetto commerciale e finanziario per tracimare sul
terreno della politica e, in particolare, sul dissenso che sta montando in
Russia nei confronti dell’uomo che volle farsi nuovo Zar.
DELIRIO PUTIN - Quasi certamente l’Ucraina è destinata a crollare sotto la pressione bellica dell’esercito russo. Malgrado l’eroica resistenza del popolo e del suo presidente contro la potenza moscovita vi sarà ben poco da fare
anche se ci vorranno settimane o addirittura mesi prima che si arrivi al
giorno della definitiva resa. Ma nel frattempo sarà opportuno osservare molto bene ciò che accadrà a Mosca e in particolare al Cremlino dove Putin sembra avere carta bianca per fare e per disfare tutto ciò che gli
viene in mente durante i suoi deliri visionari che prefigurano il ritorno non
all’Urss ma alla Grande Madre Russia.
PROPAGANDA - Il popolo russo non è con lui. Difficile, ma non impossibile, farlo vedere al mondo. Gli episodi di contestazione nelle piazze delle più importanti città vengono soffocate con la violenza e inducono la gente a esporsi il meno possibile. La polizia moscovita è arrivata al punto di portare in carcere anche i bambini che accompagnavano per mano i loro genitori dissidenti.
La propaganda parla di “terroristi” anti russi pagati dall’Occidente e dagli
americani. Ovviamente non è così, ma è questo che occorre far credere
all’opinione pubblica la quale è sempre più dubbiosa sulla necessità
dell’operazione ucraina.
SOLITUDINE - Un malumore che sta montando anche nelle stanze del potere anche grazie all’arrogante disinvoltura dello stesso Putin il quale si consente di
prendere in giro davanti a tutti i membri del Consiglio di sicurezza il capo del Servizi che tenta di mettere in dubbio le strategie del Capo. Ora
arrivano anche gli oligarchi, cioè i veri padroni della Russia, a mettersi di
traverso perché penalizzati dalle sanzioni pesantissimi che hanno colpito
il loro Paese e soprattutto i loro capitali. Putin sembra non curarsi di tutto
ciò. Ma la sua figura ha come sfondo uno scenario sempre più desolante
fatto di solitudine.