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Gli effetti del mercato 5/ Fiorentina, traffico da lavori in corso: flop Pedro, grazie Montella per Castrovilli. Ribery...
Ma prima di analizzare i dati individuali, ciò che richiederà molto spazio, diamo quelli totali. La Fiorentina ha giocato 30 partite, delle quali 26 in campionato e 4 in coppa Italia (Fiorentina-Monza 3-1, Fiorentina-Cittadella 2-0, Fiorentina-Atalanta 2-1 e Inter-Fiorentina 2-1). Dunque i minuti a disposizione di ciascun giocatore che sia stato in rosa dall'inizio della stagione sono 2.700 (90 x 30 partite). Per quanto riguarda gli impieghi, va segnalato che fra le squadre fin qui analizzate la Fiorentina è quella che più spesso ha rinunciato all'utilizzo del quattordicesimo giocatore. In ben 6 gare su 30 (Fiorentina-Parma 1-1, Torino-Fiorentina 2-1, Fiorentina-Spal 1-0, Fiorentina-Atalanta 2-1 di Coppa Italia, Fiorentina-Milan 1-1 e Udinese-Fiorentina 0-0) sono state effettuate soltanto due sostituzioni. Gli impieghi sono dunque 414. Per quanto riguarda invece i minuti totali di squadra, essi sono 29.700 (11 giocatori in campo x 90 minuti x 30 gare).
MERCATO ESTIVO - Il calciomercato estivo della Fiorentina registra un viavai vorticoso. Guardando soltanto al versante dei movimenti in entrata, e limitando il conto agli atleti che arrivano in viola e ci restano almeno fino a gennaio 2020 (dunque sono eslcusi quelli che rientrano dai prestiti e immediatamente ripartono), si tratta di ben 19 calciatori. Cioè una rosa quasi intera. E poiché si tratta di un numero molto elevato è bene distinguere fra i calciatori che mettono piede per la prima volta a Firenze e quelli che rientrano dai prestiti. La lista dei primi (11 giocatori) è composta dai difensori Pol Lirola (spagnolo, proveniente dal Sassuolo), Martin Caceres (uruguayano, svincolato, ultima stagione alla Lazio), Dalbert (brasiliano, Inter) e Jacob Rasmussen (danese, acquisito durante il mercato di gennaio ma lasciato in prestito all'Empoli fino al termine della stagione 2018-19), i centrocampisti Erick Pulgar (cileno, Bologna), Milan Badelj (croato, tornato a Firenze in prestito con diritto di riscatto dopo una sola stagione alla Lazio), Frank Ribery (francese, svincolato, ultima stagione al Bayern Monaco) e Kevin-Prince Boateng (doppio passaporto ghanese e tedesco, proveniente dal Sassuolo ma dopo aver trascorso al Barcellona la seconda metà della stagione 2018-19), e gli attaccanti Pedro (brasiliano proveniente dal Fluminense), Rachid Ghezzal (doppio passaporto francese e algerino, giunto dal Leicester in prestito con diritto di riscatto) e Szymon Zurkowsky (polacco, acquisito a gennaio 2019 e lasciato in prestito al Górnik Zabrze fino a giugno). Per quanto riguarda la schiera dei rientrati da prestito (8 giocatori), essa è composta dai portieri Bartlomiej Dragowski (polacco, in prestito all'Empoli durante la seconda parte della stagione 2018-19) e Michele Cerofolini (rientrato dal Bisceglie), i difensori Lorenzo Venuti (tornato da Lecce) e Luca Ranieri (rientrato da Foggia), i centrocampisti Gaetano Castrovilli (ultima stagione alla Cremonese), Sebastián Cristóforo (uruguayano, tornato dal Getafe) e Valentin Eysseric (francese, rientrato dal Nantes), e gli attraccanti Riccardo Sottil (tornato da Pescara) e Cyril Théréau (francese rientrato dai 6 mesi al Cagliari). Tirando le somme con riferimento soltanto ai nuovi arrivati abbiamo un altro dato rilevante: sono tutti stranieri. Quanto alle nazionalità abbiamo due brasiliani, due francesi (con Ghezzal che ha anche passaporto algerino), uno spagnolo, un uruguayano, un danese, un cileno, un croato, un tedesco-ghanese e un polacco. Diverso il quadro che si compone se si guarda ai club di provenienza, che sono quasi esclusivamente italiani (2 Lazio, 2 Sassuolo, 1 a testa Bologna, Empoli e Inter). Dunque le scelte di calciomercato estivo si sono orientate su calciatori già rodati per la Serie A. Soltanto quattro provengono da campionati esteri (Brasile, Germania, Inghilterra e Polonia), col caso di Boateng (mezza stagione in Spagna) collocato in una terra di mezzo.
In presenza di un tale contingente di nuovi arrivi è inevitabile che il loro impiego faccia registrare un indice molto elevato. Meno scontato era che fra i più impiegati fossero due calciatori rientrati dal prestito e che altri, giunti dopo investimenti molto costosi, finissero ai margini. I due rientri dal prestito che si rivelano punti di forza della squadra viola sono Dragowski e Castrovilli. Il portiere gioca 27 partite ufficiali su 30, tutte per intero. Le altre 3 vengono saltate perché sia Vincenzo Montella che Beppe Iachini decidono di dare spazio in Coppa Italia, a partire dal turno di novembre, al secondo portiere Pietro Terracciano. Per Dragowski i minuti giocati sono 2.430 su 2.700. Ancor più sorprendente è il caso di Castrovilli, che costituisce forse l'unica eredità positiva del secondo passaggio di Vincenzo Montella sulla panchina viola. È stato il tecnico napoletano a pretendere che Castrovilli non partisse per un altro prestito e poi a dargli fiducia. Il centrocampista pugliese gioca 26 partite su 30. Quanto alle quattro rimanenti, la prima è giusto quella di Coppa Italia in agosto contro il Monza, vista dalla panchina. Le altre tre vengono saltate una per squalifica e due per infortunio. Tutte le partite giocate lo vedono in campo da titolare e 16 vengono disputate per intero. I minuti messi insieme sono 2.077 su 2.700, con 3 gol segnati. Sul versante opposto si colloca il brasiliano Pedro, l'investimento più importante del mercato estivo. Arriva a Firenze infortunato, stenta a riprendersi e gioca soltanto 4 partite su 20. Nessuna da titolare e solo 59 minuti in campo. A gennaio viene rispedito in Brasile, ceduto in prestito annuale al Flamengo. Fra questi due estremi si trova di tutto un po', a partire dai calciatori che sono stati impiegati in modo costante. Spicca Pulgar, che sfiora lo status che i portoghesi definiscono “totalista” (assegnato al calciatore che gioca tutti i minuti di tutte le partite). Il cileno è presente in 29 delle 30 partite e salta per squalifica soltanto la gara in trasferta contro l'Hellas Verona (persa 1-0). Delle 29 partite giocate, 27 lo vedono in campo da titolare e 26 per 90 minuti. I suoi minuti giocati sono 2.445 su 2.700, con 4 gol tutti su rigore. Cifre alte anche per Lirola, che gioca 27 partite su 30 (23 in campionato e 4 in Coppa Italia), delle quali 24 da titolare e 23 intere. Per lui 2.153 minuti su 2.700 e 1 gol in Fiorentina-Atalanta di Coppa Italia. Altro calciatore sempre impiegato quando possibile è Dalbert. Che arriva alla Fiorentina in coincidenza con la seconda di campionato e mette insieme 26 partite su 28. Le rimanenti due vengono saltate per squalifica. Delle 26 gare che lo vedono in campo, 25 sono da titolare (cioè tutte a parte la prima, Genoa-Fiorentina 2-1) e 22 intere. I minuti giocati dal brasiliano sono 2.241 sui 2.520 possibili. Sulla medesima linea si piazza Caceres. Che arriva dopo la disputa della gara agostana di Coppa Italia, salta le prime due di campionato ma dalla terza in poi (Fiorentina-Juventus 0-0) diventa titolare pressoché inamovibile. Le sue partite sono 23 sulle 29 possibili (due saltate per infortunio e una per squalifica), di cui 21 da titolare e 20 intere. I minuti giocati dall'uruguayano sono 1.870 su 2.610, arricchiti da un gol messo a segno nella gara di Coppa Italia contro l'Inter. Dati contrastanti per Badelj, che è titolare fisso con Montella ma scivola in panchina con Iachini. Il croato gioca 21 partite su 30, di cui 19 dall'inizio e 12 intere. Inoltre, quando finalmente Iachini gli ridà la maglia da titolare in campionato, il croato lo ripaga facendosi espellere al 44' di Sampdoria-Fiorentina (1-5). I suoi minuti sono 1.522 su 2.700 con 1 gol all'attivo (Fiorentina-Roma 1-4). Trova impiego frequente anche Boateng, ma con diverso dosaggio. Le sue cifre parlano di 15 partite sulle 25 che la Fiorentina gioca fino al momento in cui la mezza punta viene spedita in prestito al Besiktas, durante il mercato di gennaio 2020. Gioca 7 gare da titolare di cui 2 intere, per complessivi 686 minuti sui 2.550 possibili. Altro calciatore dall'impiego frequente ma dosato è Sottil, che gioca 15 partite su 30 ma soltanto 5 da titolare e 1 intera. I suoi minuti giocati sono 563 su 2.700. Un caso a parte è quello di Ribery. Che arriva in tempo per giocare la prima di campionato e da lì in poi disputa tutte quelle che può, considerando anche le 3 giornate di squalifica per la baruffa dopo Fiorentina-Lazio 1-2. Ma il grave infortunio subìto alla quattordicesima giornata (Fiorentina-Lecce 0-1) lo mette fuori gioco per la restante parte di stagione fin qui disputata. Le sue cifre parlano di 11 partite sulle 29 possibili, di cui 9 da titolare e 1 intera, con 714 minuti accumulati sui 2.610 possibili e 2 gol.
Si passa quindi ai calciatori scarsamente impiegati. Si comincia con Ghezzal, che mette insieme 12 partite sulle 27 possibili, delle quali 4 da titolare e nessuna intera. I suoi minuti giocati sono 354 su 2.430. Numeri migliori per qualità sono quelli di Venuti, che gioca 10 partite su 30 di cui 7 dall'inizio e 3 intere. Termina anzitempo una delle gare da titolare causa espulsione (Fiorentina-Cittadella 2-0 di Coppa Italia). I suoi minuti giocati sono 558 su 2.700. Quanto a Ranieri, che durante il mercato di gennaio 2020 viene mandato in prestito all'Ascoli, accumula 5 presenze sulle 23 possibili, di cui 4 per 90 minuti. Il suo tempo in campo è di 411 minuti sui 2.070 possibili. E da qui in poi si entra nel territorio dei numeri infimi. Si parte con Eysseric, che vede solo la panchina fino alla sedicesima di campionato, poi mette insieme 3 spezzoni di partita per complessivi 39 minuti sui 1.890 possibili. A gennaio viene ceduto in prestito all'Hellas Verona. Zurkowsky gioca solo 2 spezzoni su 24 gare mettendo insieme 10 minuti. Anche lui va via in prestito a gennaio, destinazione Empoli. Cristóforo gioca una partita intera e nulla più, i 90' del Bentegodi contro l'Hellas. Nulla prima e nulla dopo, e a gennaio viene ceduto in prestito all'Eibar. Imbarazzanti i casi di Rasmussen e Théréau. Il primo somma panchine e non convocazioni per infortunio, poi a gennaio viene dato in prestito all'Ezgebirge Aue, serie B tedesca. Il secondo colleziona lo zero assoluto, nel senso che non viene mai convocato. L'ultimo turista rimasto a Firenze, dato che la società viola non se ne libera nemmeno a gennaio. Fa storia a sé Cerofolini, che torna per fare il terzo portiere sicché è normale accumuli zero presenze. A gennaio viene dato in prestito alla Casertana.
MERCATO INVERNALE - Gran movimento anche durante il mercato di gennaio, nel corso del quale si registra la bizzarra vicenda di Maxi Olivera cui si farà cenno fra poco. Per quanto riguarda i nuovi, ne arrivano altri 5 e confermano la scelta strategia di calciomercato della società viola: prendere calciatori che non siano alla prima esperienza in Italia. E dunque 4 (tutti stranieri) arrivano dalla Serie A. Si tratta del brasiliano Igor (Spal), del ghanese con passaporto italiano Alfred Duncan (Sassuolo), dell'ivoriano Christian Kouamé e del colombiano Kevin Agudelo (entrambi provenienti dal Genoa). Il quinto proviene da campionato estero ma è italiano poiché si tratta di Patrick Cutrone, reduce da sei mesi in Premier League giocati con la maglia dei Wolverhampton Wanderers. Riguardo al loro impiego i dati sono contraddittori. Ma prima di illustrarli bisogna menzionare il caso limite dell'uruguayano Maxi Olivera. Che nei primi giorni di gennaio 2020 rientra dal Paraguay dove era stato in prestito annuale all'Olimpia Asunción, e poi a febbraio viene mandato via nuovamente in prestito, destinazione Messico (FC Juarez). Ma durante il mese scarso trascorso a Firenze trova modo di giocare uno spezzone di gara in maglia viola: 8 minuti di Fiorentina-Genoa (0-0). Eravamo in tribuna stampa quella sera e abbiamo bene in mente gli sguardi smarriti del pubblico quando lo speaker del Franchi ha annunciato il suo nome al momento dell'ingresso in campo. Espressioni da “ma esiste ancora?”. Quanto ai nuovi, il più impiegato è Cutrone. Per lui 9 partite sulle 10 possibili, di cui 5 dall'inizio e nessuna intera. I suoi minuti sono 364 su 900, con 1 gol all'attivo. Ottime cifre per Igor: 4 gare sulle 5 possibili, di cui 3 da titolare e 2 intere per complessivi 269 minuti su 450. Stesso discorso per Duncan, che salta le prime due gare per infortunio ma poi gioca da titolare le restanti 3, di cui 2 intere. I suoi minuti sono 251 su 450. Nullo l'apporto degli ex genoani. Kouamé arriva da infortunato e dunque colleziona 0 presenze. È invece abile e arruolabile Agudelo, ma gioca soltanto 1 minuto dei 450 disponibili (in Juventus-Fiorentina 3-0).
QUANTO INCIDONO I NUOVI? - I nuovi arrivati in questa stagione viola hanno accumulato 273 impieghi sui 414 possibili. In Fiorentina-Lecce sono arrivati a essere 11 sui 14 mandati in campo da Vincenzo Montella (Dragowski, Caceres, Castrovilli, Pulgar e Dalbert per 90', Badelj fino al 72', Lirola fino al 55', Ribery sostituito nell'intervallo, Boateng dal 46', Ghezzal dal 55' e Pedro dal 72'). In alcune gare fatte giocare da Montella col 3-5-2, la linea di mezzo iniziale era composta esclusivamente da nuovi arrivi (Lirola, Badelj, Pulgar, Castrovilli e Dalbert). Per quanto riguarda la percentuale degli impieghi, 273 su 414 corrisponde al 65,94%. Relativamente ai minuti di squadra, quelli giocati dai nuovi sono 19.115 su 29.700, con percentuale del 64,36%.
(5. continua)
@pippoevai