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    Gli aneddoti di Barzagli, Bonucci e Chiellini: com'è nata e cos'ha significato la BBC. E il gol di Leo col Milan...

    Gli aneddoti di Barzagli, Bonucci e Chiellini: com'è nata e cos'ha significato la BBC. E il gol di Leo col Milan...

    • Redazione CM
    Andrea Barzagli, Leonardo Bonucci e Giorgio Chiellini, la leggendaria BBC della Juventus che ha dominato il calcio italiano prima con Conte, poi con Allegri, infine con Sarri, hanno parlato dal palco del Festival dello Sport di Trento: 

    BARZAGLI E LA PERCEZIONE DEL TRIO - "La nostra idea è stata che abbiamo affrontato un periodo lungo dove grazie alla squadra abbiamo fatto un periodo vittorioso e di conseguenza non ti viene di paragonarti agli ex del passato. Abbiamo lasciato tanto nel calcio italiano ed europeo, troppo difficile dire se siamo tra i grandi o no".
     
    NEI SETTORI GIOVANILI – "Cambiata la tendenza, rispetto a prima si allena più la squadra, saper far giocare i ragazzi. Questi nuovi difensori… io litigo con la gente “eh perché Bonucci sapeva giocare ma non marcare”. Ma chi l’ha detto?! Noi abbiamo fatto tante partite di sofferenza, giocando bassi, ora si tende a essere più alti, non vedi questa ricerca dell’attaccante perché sono cambiati i tempi".

    QUANDO BONUCCI FECE GOL COL MILAN - "Venne nello spogliatoio e disse: “Ve l’ho interrotto il record di imbattibilità, è solo nostro”. Ma davvero pensi a questo? (ride, ndr)"

    MALEDIZIONE EUROPEA - "No, non ci credo. La Champions è particolare. Credo che è stato tosto perdere due finali, ancor di più la seconda, però il percorso è stato favoloso, nessuno cancella quegli anni. Tutti avrebbero voluto alzare quella coppa, purtroppo non è successo".

    OBIETTIVO JUVE - "Inter e Napoli sono sopra la Juve. La Juventus parte per vincere, poi c'è un processo dove sono cambiate tante cose e bisogna dar tempo".

    BONUCCI RACCONTA LA NASCITA DEL TRIO - "Il giorno prima fummo tutti sorpresi di ritrovarci con un modulo che non era stato provato e che veniva provato la prima volta con la partita a 48 ore e ci fu sorpresa. Per me gioia, una delle prime da titolare. Questa intuizione di mister Conte mi ha cambiato la carriera".
     
    GLI ALTRI DUE - "La loro fortuna era che potevano giocare terzini, io non potevo, mi facevano direttamente fuori dalla linea".
     
    SOLIDITA’ - "Quando superavano noi trovavano il numero uno (Buffon ndr). Le nostre erano le facce di chi amava cosa faceva, la sofferenza nel difendere e l’amore nel non prendere goal".

    DIVISIVO – "Tanti ancora oggi mi ringraziano per il goal all’Europeo, la gioia più grande della mia carriera, segnare in finale di un Europeo è motivo di orgoglio. Vedere tutti gli italiani festeggiare è stato un qualcosa di emozionante e unico".

    FINALE DI BERLINO - "La squadra più forte degli ultimi 15-20 anni, anche il Real Madrid era pieno zeppo di fenomeni".

    LA JUVE DI MOTTA - "Io mi sarei divertito. È un modo di vedere il calcio diverso, servono conoscenze importanti che Thiago sta trasmettendo. Servono calciatori giusti per farlo. Noi ci trovavamo a meraviglia in quel calcio, ma oggi il calcio è cambiato e Giorgione avrebbe dovuto lavorare più sulla tecnica per il calcio di oggi (ride ndr)".

    VLAHOVIC - "Un grande attaccante, poi vivono di momenti di difficoltà..."

    CHIELLINI SULLA BBC – "Storia di amicizia, un trio che è andato al di là dei singoli, per questo siamo ancora ricordati oltre il valore del singolo. Ci siamo amalgamati bene insieme dal primo istante. Siamo riusciti a dare più di quanto avremmo dato singolarmente".
       
    VI SIETE SENTITI IMBATTIBILI – "Al Camp Nou al ritorno contro il Barcellona, non potevano segnare".
     
    SAKA – "Ogni inglese che incontro continua a dirmi che è rosso".

    FINALE DI BERLINO - "No, con me non sarebbe andata diversamente".

    BUFFON - "Non viveva tanto la quotidianità dello spogliatoio. Aveva però la capacità nelle difficoltà di trovare le parole che entravano nel cuore e solo lui riusciva a farlo".

    IL RACCONTO DI CONTE - Anche il tecnico che li ha schierati assieme la prima volta, Antonio Conte, ha preso la parola in un videomessaggio: “Un grandissimo abbraccio a Giorgio, Andrea e Leo. Mi è stato chiesto id parlare di come è nato questo fantastico trio. Si parla sempre degli attaccanti, dei trequartisti… il fatto che la nascita della BBC fa capire cosa è stato per il calcio non solo nazionale ma anche internazionale. Un grandissimo esempio per tutti. Come nasce? Sono orgoglioso del fatto che ero partito con un’idea totalmente diversa quando sono arrivato alla Juve. Avevo vinto dei campionati con il 4-2-4 ed ero arrivato con quell’idea alla Juve. Ci allenammo in ritiro con quel sistema, anche la prima partita col Parma con Marchisio e Pirlo in mezzo. Leo era in panchina. L’orgoglio dove sta? Nell’essermi adattato come deve fare un allenatore bravo nello sfruttare le caratteristiche dei calciatori. Mi resi conto delle qualità di Leo che in quel momento era sacrificato. Un’evoluzione tattica del 4-2-4 e diventammo anche più offensivi. Quando ti rendi conto di avere calciatori bravi non potevi lasciarne uno fuori, questa è stata la cosa che mi rende orgoglioso, non essermi fossilizzato sul sistema di gioco e sacrificare qualcuno per le mie idee di gioco. Tre giocatori che si completavano a vicenda, che potevano giocare a occhi chiusi. Ognuno di loro sapeva pregi e difetti dell’altro, un trio meraviglia che ha fatto la storia. Per me è stato un onore avervi allenato, eccezionali come uomini”.

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