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    Liverpool su Giuseppe Rossi: 'Conte fidati, non sono di cristallo'

    Liverpool su Giuseppe Rossi: 'Conte fidati, non sono di cristallo'

    Secondo il sito inglese Caughtoffside, il Liverpool è pronto a offrire 25 milioni di euro alla Fiorentina per Giuseppe Rossi. L'attaccante viola ha dichiarato in un'intervista alla Gazzetta dello Sport: 


    Come sono stati questi mesi? 
    "All'inizio avevo solo bisogno di andare via, di trovare tranquillità dopo la tensione e la frustrazione del finale di ritiro con la Nazionale. Avevo bisogno di divertirmi, di restare fuori dalla mia vita normale per un po'. Sono stato al mare alle Bahamas con la mia famiglia, poi sono tornato a casa e ho visto le partite dell'Italia e anche altre. Logico che abbia provato dispiacere per i miei compagni e per tutti quelli che lavorano per la squadra". 


    Prandelli? 
    "Non è più il caso di parlarne". 

    Conte? 
    "Mi pare una grande candidatura. Sappiamo quello che ha fatto con la Juve, gli scudetti sono lì a parlare per lui. Conte tira fuori il meglio da ogni giocatore, è un vincente e questa è una cosa molto importante". 

    Il mio marchio sulla prossima Nazionale? 
    "Lo sento dire ogni volta che torno, ma io non ho mai sentito mia la Nazionale. La Nazionale italiana è di tanti, perché ha storia e talenti. È una delle squadre più importanti del mondo e nessuno può dire 'è mia, sono io che ci metto il marchio'. Per quanto mi riguarda sono sempre contento quando posso esserci e credo che il mix di vecchi e nuovi che si sta creando sia positivo per il futuro". 

    Mai pensato al ritiro dall'azzurro? 
    "Mai. È un pensiero che non si addice alla mia mentalità. Io non mi arrendo e non sono di cristallo, so che per essere al cento per cento devo fare lavori specifici e allenarmi più di altri, ma non voglio sentirmi limitato. Ho avuto tre infortuni gravi in pochi anni, è logico che ci sia qualcosa di diverso nelle mie articolazioni e nel lavoro che devo fare, ma questo non deve significare che non posso reggere novanta minuti o più partite in una settimana, altrimenti che senso avrebbe tutto quello che ho fatto? Se non potessi giocare troppo spesso non potrei nemmeno ambire a tornare in Nazionale. No, io non lavoro per questo. Lavoro per poter fare quello che fanno tutti i giocatori". 

    Niente Champions League? 
    "Con tre posti a disposizione è dura arrivare in Champions. È stato difficile in questi anni e lo sarà anche nella prossima stagione, perché le squadre di vertice si sono rinforzate. Però ci proveremo sempre. Il problema è che se la Fiorentina giocasse in un altro campionato avrebbe già avuto due possibilità negli ultimi due anni, ma qui il quarto posto non è la stessa cosa".

    Snob per l'Europa League? 
    "Può darsi che in passato qualcuno abbia preso l’Europa League alla leggera, ma noi non lo faremo di certo. Noi ci teniamo tanto, e l’anno scorso abbiamo avuto anche la sfortuna di trovare la Juve già agli ottavi, altrimenti chissà... Quanto alla partita con il Real Madrid, è superfluo dire che ci servirà da test finale visto che è l’ultima amichevole e proveremo a fare bella figura. Anche lontano dal Bernabeu, quelle contro il Madrid non sono mai serate normali. Mi ricordo che quando giocavo nel Villarreal ogni volta era come provare a prendere nove punti: le partite con Madrid e Barça valevano il triplo". 


    Dimostrare di non essere diverso dagli altri il mio primo obiettivo per la prossima stagione? 
    "Non direi. Punto a raggiungere e mantenere una buona condizione, però dimostrare che non sono fisicamente fragile non è la mia missione. Perché se poi fai gol ogni domenica, le cose cambiano da sole, è una specie di effetto domino e le etichette si staccano da sole. Meglio pensare a giocar bene, aiutare la squadra e fare gol. Il campo parla e le verità vengono fuori con il tempo. Basta avere pazienza. Lavoro, e pazienza". 


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