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    Giuntoli e la frase su Osimhen: "4 mesi per portarlo al Napoli. Forse andava venduto prima"

    Giuntoli e la frase su Osimhen: "4 mesi per portarlo al Napoli. Forse andava venduto prima"

    Cristiano Giuntoli oggi è il direttore sportivo e plenipotenziario dell'area sport di casa Juventus, ma prima di vestire il bianconero è stato a lungo uno dei più importanti artefici della crescita, fino allo scudetto, del Napoli. Nel corso dell'intervista concessa al Corriere della Sera il dirigente è tornato a parlare anche della sua avventura con Aurelio De Laurentiis svelando un retroscena anche su Victor Osimhen, oggi in prestito al Galatasaray dopo un'estate da separato in casa.

    ALGORITMO O CAMPO? - "I numeri rappresentano lo storico di un giocatore, ma ho bisogno di sentire l’emozione, di vederlo e capire cosa mi trasmette. Ed è una valutazione imprescindibile alla quale associ tutti i dati che vuoi, ma senza il sentiment non ho il quadro completo della situazione. Ma c’è sempre un margine di rischio quando prendi un calciatore".​

    IL COLPO PIU' COMPLICATO - "Forse Victor (Osimhen, ndr). Ci ho messo quattro mesi per portarlo a Napoli. Andava forse venduto prima, ma Aurelio (De Laurentiis, ndr) è un imprenditore intelligente e astuto. Gli devo tanto, gli voglio bene".

    LA JUVE È IL MASSIMO - "La Juve è un punto d’arrivo, il massimo".

    PRESSIONE - "Qui ce n’è di più. Ma più che di pressione parlerei di senso di responsabilità. Questo è quello che ho avvertito appena arrivato. La consapevolezza di essere in un club che ha fatto la storia, e di avere sulle spalle il peso di una mission importante. Non amo far trasparire le mie emozioni, anche la pressione è qualcosa che sento dentro, fuori prevale la lucidità, la serenità del manager che deve sempre prendere decisioni di testa e mai di pancia. Forse è questo il pregio che mi riconosco: la serenità in qualsiasi situazione".

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