Inter, ecco perché Mazzarri è a rischio
"Tutti sono sotto esame". Queste sono le pesanti parole rilasciate dal presidente dell'Inter, Erick Thoihr che continuano a echeggiare nelle orecchie di allenatore, giocatori, staff e dirigenza. Il momento in casa nerazzurra è tutt'altro che facile e i due punti realizzati nelle ultime tre apparizzioni mettono a rischio la qualificazione all'Europa League, obiettivo fondamentale sia in termini sportivi che economici e d'immagine. Il presidente indonesiano ha più volte ribadito come la qualificazione alle coppe europee sia imprescindibile per la riconfermza del tecnico Walter Mazzarri, ma alla luce delle prestazioni offerte dalla squadra nerazzurra lo scenario potrebbe cambiare.
I CONTRO - Il tecnico di San Vincenzo è stato ereditato dalla gestione Moratti, una gestione poco europeista e più orientata ai confini nazionali. Il presidente indonesiano vorrebbe invece esportare l'immagine dell'Inter nel mondo e proprio per questo non disdegnerebbe l'ingaggio di un tecnico con un'immagine più internazionale. Thohir ha più volte ribadito di voler ridurre l'età media della rosa, mentre Mazzarri storicamente non ha mai gradito giovani prospetti da formare preferendo giocatori più rodati e d'esperienza. A riguardo è emblematica la gestione dei giovani Kovacic, Taider (espressamente richiesto dal tecnico e costato la bellezza di 5,5 milioni per la metà del cartellino), Botta e Icardi (schierato nelle ultime partite per la scarsa condizione fisica di Milito). L'Inter, soprattutto nella prima parte della stagione, ha dimostrato di essere una squadra solida, ma non ha mai entusiasmato sotto l'aspetto del gioco. La manovra, spesso lasciata ai piedi ruvidi dei tre difensori centrali, è stata quasi sempre lenta e macchinosa e le occasioni da gol create sono spesso sembrate frutto di giocate individuali e quasi mai scaturite da situazioni provate in allenamento. Più volte il presidente Thoihir è stato sorpreso sugli spalti di San Siro con aria delusa e annoiata a causa delle prestazioni opache della squadra, la stessa espressione dipinta sui volti dei tifosi interisti che non sono mai riusciti ad innamorarsi di Mazzarri.
I PRO - Tra i meriti di Mazzarri possiamo annoverare la stagione positiva di Jonhatan e Ricardo Alvarez che, pur non essendo giocatori di primo livello, sono stati rilanciati e rivalutati dal tecnico toscano. I torti arbitrali subiti dall'Inter (da 33 partite non le viene fischiato un rigore a favore), anche se rischiano di diventare un alibi per il tecnico, hanno indubbiamente tolto punti importanti che avrebbero potuto dare più autostima alla squadra. Come più volte ribadito da Mazzarri, tra i tanti aspetti sfortunati della stagione, non vanno dimenticati i 17 legni colpiti dall'Inter.
I SOSTITUTI - Il contratto di Mazzarri, con un ingaggio di 3 milioni a stagione, scadrà nel giugno del 2015 e proprio per questo separarsi dal tecnico livornese comporterebbe un importante esborso economico per le casse della società. Gli allenatori che potrebbero eventualmente sedersi sulla panchina nerazzurra sono Frank De Boer (Ajax) e Michael Laudrup (nomi caldeggiati da Thohir) senza dimenticare Leonardo (già allenatore dell'inter dal dicembre 2010 al luglio 2011), Simeone (ex idolo dei tifosi interisti e attuale allenatore dell'Atletico Madrid) e Luciano Spalletti (difficile a causa dell'elevato ingaggio richiesto dall'ex Zenit e Roma).