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Gioca solo la Roma, i campioni della Lazio steccano: il derby finisce 1-1 per (de)merito dei portieri
IL REGALO DEI PORTIERI - L’errore di Strakosha è stato brutto e pesante, ma non paragonabile a quello di Pau Lopez, un autentico regalo con pacchetto infiocchettato. Cominciamo dal laziale. Sul cross dalla trequarti, ma ben fatto, di Cristante, con palla a spiovere fra il dischetto del rigore e il limite dell’area di rigore, Strakosha ha sbagliato non solo il tempo dell’uscita, ma proprio il pensiero dell’uscita. In marcatura c’era già Acerbi (che aveva recuperato la posizione dopo che Dzeko gli aveva preso mezzo metro sfilando alle sue spalle) e stava arrivando anche Radu, se il portiere albanese fosse rimasto fra i pali da quella posizione il centravanti bosniaco non sarebbe stato nemmeno pericoloso. Curiosità: Dzeko è il...capocannoniere dei gol di testa del campionato, questo era il quarto. Passiamo al romanista e qui siamo alle comiche. Angolo di Luis Alberto, la traiettoria della palla era oltre il secondo palo dove Immobile va sempre ad appostarsi, Santon l’ha alzata di testa e sarebbe andata in angolo se Pau Lopez si fosse preoccupato solo di controllarla anziché alzarla di nuovo di pugno e facendola ricadere sulla linea di porta, dove il tentativo di Smalling di ricacciarla via è stato ostacolato di nuovo dal portiere. Acerbi, con l’opportunismo di un novello Paolo Rossi, l’ha toccata in rete.
PER 45' SOLO ROMA - Il primo tempo è stato tutto della Roma. Possesso palla del 70 per cento (maturato in gran parte nella metà campo della Lazio), 11 tiri a 2, un palo, tre nitide occasioni da gol. La Lazio assisteva senza riuscire mai a ripartire. La Roma era in perenne movimento, la squadra si spostava in blocco modificando di continuo i ruoli iniziali. Solo quattro giocatori di Fonseca rimanevano sempre nella solita posizione, i due difensori centrali Mancini e Smalling, il terzino destro Santon (in realtà un centrale aggiunto) e il regista Cristante. Tutti gli altri erano ingranaggi di una giostra che la Lazio non era capace di fermare. Spinazzola partiva terzino ma in realtà faceva l’ala pura, così Kluivert doveva accentrarsi per triplicare e spesso quadruplicare, alle spalle di Dzeko, il ruolo del trequartista insieme a Kluivert, Pellegrini e Ünder, oltre allo stesso Spinazzola, protagonista di una partita impeccabile sul piano tattico e atletico. Pellegrini scambiava la posizione con Veretout, mentre Kluivert e Ünder (più l’olandese del turco, che aveva sempre le spalle coperte da Santon) contribuivano anche alla fase difensiva. Dzeko, come al solito, agevolava la parte finale dell’azione giocando anche da regista offensivo.
LAZIO BLOCCATA - Tanto movimento e quella perfetta sincronia avevano il merito di bloccare la Lazio e spingerla sempre più dietro. Stavolta la difesa di Inzaghi non era a 3 ma a 5, con Lazzari e Lulic a fare i terzini puri, il primo su Spinazzola, il secondo su Ünder (che ha fatto ammattire l’esterno bosniaco). L’effetto più evidente era la difficoltà, ma potremmo dire l’impossibilità, di Leiva, Milinkovic, Luis Alberto, Immobile e Correa (che rientrava dopo tre settimane e non era di sicuro nella condizione ideale) di far valere la propria qualità.
I CAMBI DI INZAGHI - Sull’1-0 la Roma ha avuto due buone occasioni per raddoppiare con Dzeko e Ünder e sull’1-1 ha colpito il palo con un tiro bellissimo dalla distanza di Pellegrini. Il pari al 45' era generosissimo per Inzaghi che a inizio ripresa, in omaggio alla sua strategia anti-ammonizioni, ha tolto Luiz Felipe (già pizzicato dal giallo) per far entrare Patric. La stessa linea, però, non è valsa per il secondo cambio, quello di Parolo al posto di Luis Alberto, che non l’ha presa per niente bene, protestando all’uscita con Inzaghi. L’ammonito nel centrocampo laziale era Milinkovic, che stava giocando più o meno come Luis Alberto, cioè male, ed è rimasto in campo fino alla fine. La sostituzione dello spagnolo era dovuta anche ai problemi fisici emersi in settimana.
RIGORE SI’, RIGORE NO - Il secondo tempo non ha cambiato il senso della gara, guidata dalla Roma che ha tenuto quasi sempre dietro la Lazio e costruito le occasioni migliori. Calvarese ha fischiato anche un rigore a favore della squadra di Fonseca per un intervento (un incrocio) di Patric con Kluivert, dopo un’altra giocata strepitosa di Ünder ai danni del malcapitato Lulic. Mazzoleni dal Var ha richiamato il collega e davanti al monitor Calvarese ha cambiato idea. Veretout e Dzeko hanno avuto la possibilità concreta di segnare il 2-1, la Roma ci credeva e soprattutto ci credeva il suo allenatore che ha messo dentro prima Perotti, poi Pastore. Il recupero di giocatori di qualità era l’unica consolazione per Fonseca: aveva dominato la partita, ma alla fine solo un gol e solo un punto.
IL TABELLINO
Roma-Lazio 1-1 (primo tempo 1-1)
Marcatori: 26′ Dzeko, 34′ Acerbi
Assist: 26’ Cristante
Ammoniti: 40′ Luiz Felipe, 53′ Dzeko, 64′ Luis Alberto, 82′ Lulic, 87′ Kolarov
Roma (4-2-3-1): Pau Lopez; Santon (83′ Kolarov), Mancini, Smalling, Spinazzola; Veretout (89′ Pastore), Cristante; Under, Pellegrini, Kluivert (81′ Perotti); Dzeko.
All.: Paulo Fonseca.
Lazio (3-5-2): Strakosha; Luiz Felipe (45′ Patric), Acerbi, Radu; Lazzari, Milinkovic-Savic, Lucas Leiva, Luis Alberto (71′ Parolo), Lulic; Correa (75′ Caicedo), Immobile. All.: Simone Inzaghi.
Arbitro: Calvarese