Si avvicina a grandi passi la sfida tra deluse. Dopo essere stato per anni match di cartello per le posizioni di alta classifica, Genoa-Fiorentina di domenica prossima sarà partita utile solamente per allontanare la paura di retrocedere. Marassi è pronto a vivere per la prima volta, da quando Preziosi ha riportato il Genoa in serie A, un pomeriggio di passione, e tra i giocatori c'è chi potrebbe fare in modo che questa partita rappresenti il modo migliore per sfondare definitivamente la porta del cuore dei tifosi. Si parla di Alberto Gilardino, fiore all'occhiello di una campagna acquisti di gennaio che doveva rendere il Genoa squadra competitiva per l'alta classifica. Così non è andata, forse proprio perché Gila ha dovuto affrontare un lungo mese di infortunio. Domenica per lui sarà una sfida particolare: i viola rappresentano il passato vissuto a girare per l'Europa, tra le imprese di Champions e quelle che lo hanno portato sul tetto del mondo con la Nazionale.

Non sarà facile: i primi minuti saranno densi di emozione, poi però dovrà fare i conti con il suo presente e il suo futuro. Da ottimo professionista di certo non avrà pietà per i suoi ex compagni, e proverà in tutti i modi a segnare il suo secondo gol con la nuova casacca. Il primo, contro il Napoli, è datato 29 gennaio, quasi due mesi fa: un digiuno troppo lungo per chi è abituato a segnare di continuo. Ad aspettare, quel gol e molti altri, non c'è solo mister Marino ma anche Cesare Prandelli, che si ritrova a pochi mesi dall'Europeo senza una lista precisa di attaccanti. Per Gilardino è arrivato il momento di tornare bomber: un gol potrebbe sbloccarlo e permettergli in un colpo solo di conquistare i nuovi tifosi e la maglia azzurra. Con buona pace dei suoi ex colori, il passato ormai non conta più.