L'ex Gigi Sacchetti:| 'Chievo modello per il calcio'
'Come altri miei compagni del Verona scudettato dell'85, abbiamo il rimpianto di non averlo vinto a Firenze, il tricolare. Diciamo però che ci siamo rifatti con l'Hellas in un'annata che rimarrà per molti versi unica, visto che fu l'ultima con il sorteggio arbitrale integrale. Evidentemente qualcuno, negli anni successivi, temeva che una non big potesse rivincere lo scudetto, e desse fastidio per i grandi obiettivi'. L'ex centrocampista di Verona e Fiorentina Gigi Sacchetti, ospite di Radio Toscana, parla del calcio che ha vissuto, gettando uno sguardo sulla sfida che domenica prossima vedrà incrociarsi le squadre di due città che lo hanno visto protagonista da calciatore. 'Abbiamo vinto lo scudetto con il Verona perché quel gruppo era formato da tanti calciatori che non trovavano spazio nelle grandi squadre ed avevano voglia di rivalsa - ha aggiunto Sacchetti -. Ed avevamo un maestro di vita come allenatore. Per me quando arrivai a Firenze fu un sogno, giocare poi con Antognoni lo diventò ancora di più. Bisognava giocarci insieme per capire quanto fosse grande. La sua semplicità vista da fuori non rispecchia l'immagine della sua grandezza'.
'Passeranno purtroppo altri vent'anni prima che la Fiorentina possa tornare a vincere qualcosa, perché i Della Valle, che l'anno scorso potevano far fare l'ultimo scalino alla squadra guidata da Cesare Prandelli, hanno preferito ricostruire dall'inizio, puntando sui giovani e su un nuovo allenatore, quando sarebbe bastato poco - ha concluso l'ex gigliato -. Non mi dà fastidio che il Chievo sia brillante protagonista in A ed il Verona invischiato il Lega Pro, perché i clivensi sono una società modello per il calcio, in quanto da trent'anni sono sempre gli stessi, mentre nell'Hellas ogni due anni cambia padrone, e questi di volta in volta cerca l'affare della vita, non capendo che serve tempo per costruire nel calcio. L'immagine del Chievo nel calcio va solo emulata, in ogni suo aspetto'.