In campo, anche per dimostrare che il Paese ce la farà a riprendersi dalla tragedia. Il calcio non si fermerà nel Giappone devastato da terremoto e tsunami e che ora sta facendo i conti anche con l'incubo nucleare: se le gare di campionato di questi giorni non sono state disputate, si giocheranno invece con ogni probabilità le due amichevoli della nazionale nipponica contro il Montenegro in programma il 25 marzo allo stadio di Shizuoka, nel sud est di Tokyo, e contro la Nuova Zelanda, quattro giorni dopo proprio nella capitale. "Disputare queste partite significa veramente tanto, più che mai in questo momento - ha detto il segretario della federcalcio giapponese Kozo Tashima -. Mancano ancora due settimane e abbiamo bisogno di mandare un messaggio a tutto il resto del mondo. Il mondo del calcio deve aiutare il Paese a rimettersi in piedi: ma non solo il pallone, penso che tutto lo sport deve spingere il Giappone a risollevarsi".