Giappone-Croazia, le pagelle di CM: Perisic come Suker, Maeda bomber. Livakovic e Pasalic nella storia
GIAPPONE
Gonda 6: non può nulla sul pari di Perisic, molto attento sul tiro di Modric da fuori. Poi non para nessun rigore.
Tomiyasu 6: inizialmente patisce i movimenti della difesa a 3, poi si assesta.
Yoshida 5,5: confeziona l'assist per Maeda, poi si perde Perisic sul gol croato e sbaglia uno dei rigori decisivi.
Taniguchi 6,5: sfiora subito il gol con un bel colpo di testa, conferisce sicurezza alla difesa grazie al gran fisico.
Ito 6,5: spina nel fianco della retroguardia croata, con le sue discese palla al piede.
Endo 6,5: metronomo e cervello del centrocampo, da lui partono le azioni pericolose e sfiora anche il gol del 2-1 Morita 5,5: senza infamia e senza lode, si preoccupa di non concedere spazi ma si nota davvero poco. (dal 106' Tanaka 5,5: non ripete la prestazione arrivata contro la Spagna)
Nagatomo 5,5: si vede poco in fase di spinta, preoccupato più di coprire che di offendere, il che sbilancia la squadra sulla destra (dal 64' Mitoma 6: padrone della fascia con le sue scorribande, impegna Livakovic da fuori, poi sbaglia il rigore nel finale).
Kamada 6: spreca la rete del vantaggio, poi si rende pericoloso dalla distanza (dal 75' Sakai 6: entra per contenere)
Maeda 7: lotta su tutto il fronte offensivo, infastidisce la retroguardia croata e segna il gol del vantaggio da vero bomber opportunista. (dal 64' Asano 6: non è protagonista come nelle ultime gare, almeno segna il rigore nella lotteria finale) Doan 6,5: folletto peperino che non si ferma mai, suo il cross per Yoshida, decisivo per il gol di Maeda (dall'87' Minamino 5: entra per dare personalità e fantasia, sbaglia il primo rigore che condanna i suoi)
All. Moriyasu 6,5: il suo Giappone corre davvero tantissimo e ha le idee ben chiare, è la vera sorpresa dei Mondiali, ma è costretto a salutare per gli errori dagli 11 metri.
CROAZIA
Livakovic 7,5: incomprensione con Juranovic da cui scaturisce il gol del Giappone, compie due belle parate, su Endo e Mitoma. Para i rigori di Mitoma, Minamino e Yoshida, diventando eroe Juranovic 5,5: non molto attento, da una sua disattenzione nasce il cross del vantaggio nipponico.
Lovren 6,5: confeziona lo splendido cross per Perisic, assist da centrocampista.
Gvardiol 6,5: uno dei migliori difensori dei Mondiali, non sbaglia nemmeno stavolta.
Barisic 6: gioca al posto di Sosa perché più difensivo e da quel punto di vista non lo fa rimpiangere.
Modric 6,5: illuminante come al solito, prova l'eurogol al volo dalla distanza, poi piano piano si spegne. (dal 98' Majer 5,5: ha la palla del vantaggio al 120' ma la spreca malamente)
Brozovic 6: equilibratore silenzioso e poco appariscente, tocca tanti palloni ma ne sbaglia altrettanti, poi però realizza il rigore) Kovacic 5,5: si vede molto meno che nelle ultime occasioni, rimedia un giallo nel finale su una ripartenza nipponica e poi lascia il posto. (dal 98' Vlasic 6: Dalic lo sceglie per conferire rapidità e imprevedibilità, lui si adegua ai ritmi compassati di fine gara, ma calcia un buon rigore).
Kramaric 5,5: svaria molto, il che lo rende meno incisivo in zona gol e lo sfianca. (dal 68' Pasalic 6,5: pericoloso di testa, decisivo con il rigore finale, come a Doha col Milan)
Petkovic 5: spreca la prima occasione d'oro della partita, poi sparisce (dal 62' Budimir 5,5: subito vicino al vantaggio di testa, ne prende davvero poco ed esce) (dal 106' Livaja 5: entra per calciare il rigore ma lo fallisce). Perisic 7,5: lama affilata sulla sinistra, segna il pesantissimo gol del pari con una frustata di testa che lo porta a 6 gol nei Mondiali, come il monumento Davor Suker, e va vicino al bis dalla distanza. I difensori giapponesi non lo tengono e lui si esalta. Ha preso parte attiva a 10 degli ultimi 14 gol ai Mondiali della Croazia, solo Messi ha fatto meglio. (dal 106' Orsic 6: allunga la difesa giapponese con le corse di fine gara).
All. Dalic 6: la sua Croazia in questi Mondiali non ha mai convinto appieno, complice un ricambio generazionale non adeguato e un gioco ormai stantio, però non molla mai e arriva ancora almeno ai quarti di finale.